Krajewski, l’elemosiniere del Papa sotto inchiesta

martedì 14 maggio 2019


Gli inquilini del palazzo occupato difendono l’elemosiniere del Papa. Sostengono che il cardinale Konrad Krajweski abbia “obbedito al Vangelo. La legalità se non è collegata alla giustizia sociale è un contenitore vuoto”. Ma il ministro dell’Interno non cambia linea. “Se in Vaticano vogliono pagare le bollette a tutti gli italiani in difficoltà – attacca Matteo Salvini – ci diano un conto corrente. Sostenere l’irregolarità non è mai un buon segnale: la proprietà privata è sacra”.

Al centro del dibattito politico l’iniziativa di Krajweski che riporta l’elettricità nell’edificio occupato a due passi da Santa Croce in Gerusalemme, a Roma. L’alto prelato viene sostenuto apertamente dalla Comunità di Sant’Egidio: “Di solito chi attacca il Papa va a sbattere”. Ma il leader del Carroccio è inlfessibile: “Ognuno fa quello che vuole, io da ministro dell’Interno garantisco le regole”.

Il cardinale si è assunto tutta la responsabilità, sostenendo di essere intervenuto “perché 400 persone, tra cui 98 bambini, da cinque giorni erano abbandonate a sé stesse”. Ma secondo la Areti, la società di Acea che gestisce la rete di distribuzione dell’energia elettrica, l’elemosiniere del Papa non avrebbe rimosso da solo i sigilli nel palazzo Spin Time Labs.

I Pm dovranno informare di ogni iniziativa la Segreteria di Stato Vaticana. L’esposto presentato in procura da Areti porterà, inevitabilmente, all’apertura di un fascicolo per danneggiamento e furto di energia elettrica. Ma la questione non riguarda solo la violazione dei sigilli, ma l’effettivo intervento nella cabina a media tensione. Secondo Areti l’intervento di riattivazione della corrente nel palazzo prevede competenze molto specifiche. Per cui è plausibile che l’altro prelato sia stato aiutato da un tecnico. Anche se il cardinale ha lasciato sul contatore il suo biglietto da visita. Krajweski potrebbe comunque essere chiamato a risarcire il danno o a pagare la fornitura di energia. Ma ha già fatto sapere di essere pronto a farlo e a pagare personalmente.


di Lia Faldini