Mario Cerciello Rega era disarmato e senza manette

Mario Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale erano disarmati. Di più. Dagli atti d’indagine emerge che Cerciello Rega, quando è arrivato nei pressi di piazza Cavour, a Roma, non aveva con sé nemmeno le manette e il tesserino di riconoscimento. Varriale non aveva la pistola d’ordinanza perché “quando sei vestito in borghese è difficile nasconderla”. Lo avrebbe spiegato lui stesso agli inquirenti che indagano sulla morte del di Mario Cerciello Rega. Nel racconto di Varriale, l’unico fornito ai pm dal carabiniere e ritenuto credibile, l’uomo ha ammesso anche che, così come Cerciello, non era in possesso dell’arma di ordinanza.

Un particolare più volte smentito da inquirenti e investigatori durante la prima fase delle indagini. Una decisione, quella di non portare con sé l’arma – secondo quanto avrebbe spiegato il militare agli inquirenti – legata al fatto che l’attività di controllo delle piazze di spaccio viene svolta in borghese e con un abbigliamento che rende complesso l’occultamento dell’arma.

Si tratta solo di uno degli elementi emersi nel corso della ricostruzione su quanto accaduto nella notte tra il 25 e il 26 luglio, quando il vicebrigadiere dei carabinieri è stato ucciso nella capitale, accoltellato dal presunto colpevole Finnegan Elder Lee, turista americano.

Sono attesi i risultati delle analisi effettuate dal Ris sui reperti acquisiti nella stanza 109 dell’hotel Le Meridien, dove alloggiavano Elder Lee e l’amico Gabriel Christian Natale Hjorth, ora in carcere con l’accusa di omicidio.

Slitta al 16 settembre l’udienza davanti al tribunale del Riesame in cui l’avvocato di Natale chiederà di annullare l’ordinanza a carico del suo cliente. Elder Lee, invece, ha rinunciato al Riesame ma per lui probabilmente i legali chiederanno una perizia psichiatrica.

Intanto, emerge un file audio di un minuto e 19 secondi. Pare che prima dell’incontro a Prati, dove i carabinieri Andrea Varriale e Mario Cerciello Rega saranno aggrediti, il 47enne Sergio Brugiatelli, che ha dichiarato di non essere un pusher e neanche un informatore, contatta sul suo cellulare i due turisti fuggiti con la sua borsa.

Accanto all’uomo ci sono già i due militari che registrano la conversazione, adesso agli atti dell’inchiesta sulla morte di Cerciello Rega. Ecco la chat registrata via Whatsapp.

Natale: E poi ti ho detto a incontrarmi a Unicredit.

Brugiatelli: E dove sta Unicredit?

Natale: Unicredit è una banca oh… Io ti ho detto, ti ho già detto l’indirizzo non posso darti più informazioni di questo se te non la trovi non è colpa mia.

Brugiatelli: La banca dove… vabbè ridimmelo un’altra volta, porco dinci fratè io sto a venì oh io sto a venì lì, te sto a portà i soldi tutto quanto, me lo devi dare te l’indirizzo.

Natale: Stai ancora con tuo amico, ti ho detto che devi rivenire da solo.

Brugiatelli: Eh io vengo da solo, vengo da solo.

Natale: Perché mi passi il telefono al tuo amico.

Brugiatelli: Perché l’amico mio è più di Trastevere.

Natale: Sento un sacco di voci, dietro che si sentono un sacco di voci, io ti ho detto di venire da solo.

Brugiatelli: Ma guarda che io vengo da solo, io vengo da solo non ti preoccupà, però mi devi dire la banca, almeno la banca.

Natale: Unicredit via Giuseppe Gioacchino Belli.

 

Aggiornato il 06 settembre 2019 alle ore 17:38