Caso Cucchi, giudice ex carabiniere si astiene sui depistaggi

Il caso dei depistaggi nella vicenda di Stefano Cucchi è stato rinviato al 16 dicembre. Oggi, alla prima udienza del processo che vede imputati otto carabinieri, il giudice monocratico al quale era stato affidato il fascicolo processuale, Federico Bonagalvagno, ha rinunciato all’incarico in quanto ex carabiniere attualmente in congedo. Al suo posto subentrerà Giulia Cavallone: si tratta della figlia del sostituto procuratore generale della Corte di Appello di Roma, Roberto Cavallone, ex pm capitolino.

La decisione di Bonagalvagno è legata all’iniziativa dei legali dei familiari di Stefano Cucchi che avevano chiesto al giudice monocratico di astenersi dopo aver appreso da fonti aperte che Bonagalvagno aveva organizzato convegni a cui avevano partecipato alti ufficiali dell’Arma. Gli otto imputati sono tutti carabinieri, tra cui alti ufficiali, accusati a vario titolo e a seconda delle posizioni di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia.

Si tratta del generale Alessandro Casarsa, all’epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma, e altre sette carabinieri, tra cui Lorenzo Sabatino, allora comandante del reparto operativo dei carabinieri di Roma, Francesco Cavallo, all’epoca dei fatti tenente colonnello e capo ufficio del comando del Gruppo Roma; Luciano Soligo, all’epoca dei fatti maggiore dell’Arma e comandante della compagnia Roma Montesacro; Massimiliano Colombo Labriola, all’epoca dei fatti comandante della stazione di Tor Sapienza; Francesco Di Sano, all’epoca in servizio alla stazione di Tor Sapienza; Tiziano Testarmata, comandante della quarta sezione del nucleo investigativo dei Carabinieri e il carabiniere Luca De Cianni, accusato di falso e di calunnia.

Al processo non erano presenti Ilaria Cucchi e l’avvocato Fabio Anselmo. In queste ore si sta svolgendo l’ultima udienza al processo che riguarda la morte di Stefano Cucchi, che vede imputati cinque carabinieri, tra cui tre per omicidio preterintenzionale, la cui sentenza è prevista giovedì 14 novembre.

“L’astensione del giudice Federico Bonagalvagno al processo sui depistaggi? Siamo soddisfatti. Dopo dieci anni di processi sbagliati a causa proprio degli stessi depistaggi e di falsi andati avanti nel tempo, la nostra famiglia ha diritto ha un processo sereno e privo di condizionamenti”. Lo ha rivendicato Ilaria Cucchi. Dopo la costituzione di parte civile dell’Arma e della presidenza del Consiglio, anche il ministero della Giustizia ha intanto presentato istanza. “Questa è la conferma che non c’è una battaglia in corso tra famiglia Cucchi, istituzioni e Arma dei carabinieri”, ha concluso la Cucchi.

Aggiornato il 12 novembre 2019 alle ore 17:52