Gli italiani sempre attaccati al cellulare

Gli italiani sono dipendenti dai telefonini. Secondo un sondaggio effettuato a novembre dall’Ufficio Studi Coop, trascorriamo in media 5 ore usando il nostro telefono cellulare. Gli uomini un po’ di più rispetto alle donne. Tra i 18-35enni le ore diventano 6, cosa prevedibile, mentre la media scende a 3 ore per i 56-65enni.

Che il cellulare sia ormai diventato un oggetto onnipresente nella nostra vita quotidiana è un fatto accertato. Dalla mattina alla sera consultiamo lo schermo per navigare, parlare, chattare e fotografare. Solitamente la prima chiamata della giornata è dedicata ad un membro della famiglia.

C’è da dire che la comunicazione diventa sempre più ibrida poiché ai metodi classici, come le telefonate e i messaggi di testo, si sommano le nuove opportunità offerte dai messaggi vocali e video, e dalle videochiamate. Sempre dalla ricerca sono emerse cinque tipologie di utente.

Il primo profilo è quello degli “Smart-holic; si tratta di persone che effettuano più di 20 telefonate in 24 ore ed interagiscono tra le 100 e 200 volte, mediante messaggi di testo, audio e video. Sono persone sempre connesse, che non riescono a staccarsi dagli smartphone.

Il secondo profilo è quello dei “Mama’s e Lovers”; sono quegli utenti molto attenti alla comunicazione con i propri familiari e i rispettivi partner. Infatti, il numero di telefonate è più basso rispetto alla categoria precedente.

A metà strada troviamo i “Well balanced”, ovvero quelle persone che sfruttano in maniera equilibrata le comunicazioni mobile, e i “Silent mode”, coloro che trascorrono molto tempo al cellulare, ma non lo utilizzano spesso per le comunicazioni vocali, preferendo altri tipi di interazione, magari più umane. Infine, abbiamo i “Flight mode”; sono quelli più “virtuosi” in quanto trascorrono poco tempo con il cellulare, poco più di 3 ore, facendo registrare numeri bassi in termini di chiamate (al massimo 7) e interazioni giornaliere (non più di 50).

Un altro dato che emerge dal sondaggio è l’infedeltà verso il proprio operatore telefonico. L’utente medio è mobile, fluido e sempre alla ricerca di un’offerta telefonica migliore e meno cara. Anche se il 57 per cento degli intervistati assegna una valutazione positiva al proprio service provider, un italiano su 3 pensa comunque di cambiarlo. Una delle cause è legata anche al servizio clienti, spesso giudicato inefficiente e poco tempestivo.

Aggiornato il 16 dicembre 2019 alle ore 10:15