L’essere umano vive una grossa contraddizione: da una parte non può realizzare nulla che sia perfetto e dall’altra pretende di “esibire” come perfetto perfino ciò che dista anni luce da qualsiasi perfezione. Certo, abbiamo bisogno di regole e riferimenti, ma pensare che questi possano aiutarci in modo assoluto e addirittura sostituirsi alla sensibilità, al senno e all’intelligenza, è davvero pericoloso.

Esistono sagge virtù che avvicinano alla possibilità di vivere una vita equilibrata e degna. Parlo della moderazione, del senno, dell’umiltà e simili, ma ormai consideriamo queste doti come una mancanza di personalità e le sostituiamo con l’arroganza e la prepotenza, così rendendo il mondo sempre più forsennato e crudele. Molto dipendenti dalla superficialità, ci siamo convinti che l’arroganza sia prova di spiccata personalità e, come fieri di non capire, stiamo affidando il mondo ai presuntuosi e, inevitabilmente, complessati. Per quanto ci riguarda, cioè in Italia, continuiamo ad affidare le sorti dell’organizzazione politica della società, a spocchiosi incapaci.

Abbiamo già detto che la perfezione non esiste, dunque non dovrebbe essere difficile capire che un po’ di elasticità mentale e di buon senso renderebbero più equilibrata e meno angosciante la nostra quotidiana esistenza.

Mi viene in mente ciò che è accaduto a una coppia di marito e moglie, miei amici. Guidano entrambi l’auto; nella patente di lui è previsto l’uso degli occhiali, mentre lei può guidare senza. Fin qui, tutto chiaro, ma poi è capitato qualcosa che non è eccezionale e che qualsiasi oculista può confermare come un fatto non rarissimo. Il marito non vedeva da lontano ma la sua vista è progressivamente migliorata e oggi, se guida con gli occhiali, vede tutto sfocato. La moglie, al contrario, non vede più bene come prima e, per ovvi motivi, è costretta a guidare con gli occhiali.

Come affermato, si tratta di una situazione tutt’altro che irreale eppure, per sistemarla, è inevitabile imbattersi nel solito maledetto incaglio burocratico che rende perverso ogni rapporto col nostro apparato pubblico. Inoltre, che dire dell’ottuso atteggiamento di certi pubblici ufficiali addetti al controllo della circolazione? Fermato dal vigile urbano, il citato marito spiega la questione ed esibisce gli occhiali per dimostrare di non averli dimenticati; ciò nonostante, viene lo stesso multato e altro. Che motivo ha, secondo voi, di mostrare ma non indossare gli occhiali, se non quello che indossandoli rischierebbe di causare degli incidenti? Agli infiniti funzionari indolenti di certi apparati pubblici, anche sanitari, si aggiungono quei pubblici ufficiali che si sentono degli “sceriffi” e che, anche in occasioni così evidentemente giustificabili, non sono disposti a capire che la regola non può mai essere perfetta.

La serenità del vivere è data dal buon senso, ma noi lo perdiamo ogni giorno di più.

Aggiornato il 16 gennaio 2020 alle ore 12:03