Oxfam, il divario tra ricchi e poveri si allarga sempre di più

Le diseguaglianze si accentuano sempre di più. L’1 per cento più ricco della popolazione mondiale detiene più del doppio della ricchezza netta posseduta da 6,9 miliardi di persone. La quota di ricchezza della metà più povera dell’umanità – 3,8 miliardi di persone – non sfiora nemmeno l’1 per cento. Nel mondo i 2.153 ricchissimi della lista Forbes detengono più ricchezza di 4,6 miliardi di persone. Quasi la metà della popolazione mondiale vive con meno di 5,5 dollari al giorno.

Il patrimonio delle 22 persone più facoltose è superiore alla ricchezza di tutte le donne africane. “La disuguaglianza economica è un fenomeno ormai fuori controllo”, riassume Oxfam, nel rapporto sulle disparità, pubblicato in occasione del summit del World Economic Forum a Davos. Il patrimonio sei super ricchi aumenta grazie al crollo dell’imposizione fiscale a loro carico. Solo il 4 per cento del gettito fiscale globale deriva da imposte sul patrimonio e vari studi dimostrano che i super–ricchi eludono fino al 30 per cento delle imposte a proprio carico.

Tra il 2011 e il 2017, mentre i salari medi nei paesi del G7 aumentavano del 3 per cento, i dividendi dei facoltosi azionisti sono cresciuti del 31 per cento. L’Italia non fa certo eccezione Sulla base dei dati di Oxfam, che attinge al World Wealth Report del Credit Suisse, nella Penisola il 10 per cento più ricco della popolazione possiede oltre 6 volte la ricchezza del 50 per cento più povero. La quota di ricchezza in possesso dell’1 per cento più ricco degli italiani supera quanto detenuto dal 70 per cento più povero.

I primi tre miliardari italiani della graduatoria Forbes hanno una ricchezza netta (37,8 miliardi di euro a fine giugno 2019), maggiore di quei 6 milioni di persone circa che costituiscono il 10 per cento più povero della popolazione italiana. Si tratta di Giovanni Ferrero (Ferrero), Leonardo Del Vecchio (Luxottica), Stefano Pessina (Alliance Boots).

Aggiornato il 20 gennaio 2020 alle ore 13:19