Giovan Battista Villari detto “Il Caparra”, il pittore eretico in vesti di fantasma nel film Fantasmi a Roma di Antonio Pietrangeli, al solo udir nominare “Il Sodoma”, eccelso pittore cinquecentesco, ha un moto di disgusto inorridito; così il capolavoro di Russell Mulcahy, Highlander, è letteralmente decorato da innumerevoli battute che oggi sarebbero definite sessiste, omofobe e politicamente scorrette e ancora, senza citare una sterminata cinematografia mondiale tra anni Settanta e Novanta dove si gioca sempre sull’omosessualità, con l’entrata in vigore della proposta di legge sull’omotransfobia, non potrete più udire il personaggio dell’architetto Rambaldo Melandri in Amici miei atto II gridare rivolto ai suoi compagni di zingarate mentre lo prendono a sassate: “oh brutti finocchi!”.

Una proposta liberticida quanto inutile e soprattutto una futura legge che ancora una volta trasforma le persone, omosessuali in questo caso, in una categoria a parte invece di renderle più libere e che contribuisce a erigere così un ulteriore muro di quel ghetto tanto amato e odiato da loro stessi, intorno. Tutti gli amici omosessuali che conosco non l’apprezzano, proprio perché da persone – persone innanzitutto e non categorie – intelligenti quali sono, ben sanno che le cose stanno diversamente. La legge prevederà dunque che vengano applicate pene variabili da un anno e sei mesi sino ai sei anni di carcere, per coloro che dovessero esprimere opinioni non allineate con il politicamente corretto. E questo con buona pace della libertà individuale di espressione, dacché non si parla di “insulto”, cosa anche comprensibile, ma di “opinione”. L’apoteosi giunge poi con la prevista rieducazione tramite lavoro – non retribuito – presso le associazioni Lgbt, per coloro che dovessero essere condannati come omofobi in base alla nuova legge.

Ma non era Iosif Stalin, non era Adolph Hitler, non era Benito Mussolini a mandare nei gulag, nei campi di concentramento o a Carbonia gli omosessuali? Dove sarebbe dunque tutta questa tanto decantata, vantata e orgogliosamente esibita liberalità e democrazia da parte degli assertori dell’eguaglianza arcobaleno? Vogliamo ricordare loro il comandante Guevara, per ciò che faceva agli omosessuali? Sembrerebbe che con questa nuova legge “a chi verrà condannato per omotransfobia sarà tolta la patente, sarà revocato il passaporto e ogni altro documento valido per l’espatrio, sarà tolta la licenza di caccia e dopo la galera dovranno osservare il coprifuoco rientrando a casa al tramonto”.

Personalmente non vedo quale differenza corra tra un insulto e una violenza perpetrati nei confronti di un eterosessuale o di un omosessuale, non vedo questo perché non discrimino ma valuto gli individui come tali, per il loro essere e per le loro azioni a prescindere dal loro orientamento sessuale. Un assassinio è un assassinio, punto e basta, non esiste un “femminicidio” che sia più grave di un omicidio, né un “gaycidio” o un “safficidio”. È l’essere umano in sé che deve essere salvaguardato – o condannato – a prescindere se egli sia etero od omosessuale, esclusivamente in base al proprio agire civile. Ecco perché la legge proposta in realtà contribuisce a separare e non ad unire.

In nome della stessa libertà che i movimenti Lgbt richiedono, altrettanto andrebbe preteso il rispetto per le libertà altrui, non l’”orgoglio di essere omosessuali” che ha senso come l’essere orgogliosi di avere gli occhi azzurri o i capelli biondi, ma il rispetto di coloro che la pensano diversamente, e se vi sono persone indegne di appartenere alla razza umana che istigano all’odio contro gli omosessuali, va altrettanto detto che esistano numerosi omosessuali che fanno altrettanto nei confronti degli etero, nei riguardi del credo cattolico e di altre forme dell’umana civiltà che meriterebbero il medesimo rispetto da parte di chi non le condivide.

Sarebbe poi bello, gradevole e giudizioso, finalmente se cessasse questo continuo vittimismo che vorrebbe far passare le comunità omosessuali come discriminate nella nostra società, perché semmai, e in molti settori lavorativi è facilmente dimostrabile, è vero proprio il contrario. Tra poco saranno gli eterosessuali ad essere una specie protetta e in via d’estinzione.

La nuova legge dunque potrebbe essere in deciso contrasto con la libertà d’esprimere il proprio pensiero, e chissà se l’illuminista Voltaire sarebbe d’accordo oggi con i suoi estensori, essendo di fatto essa frutto di un pensiero postmoderno del tutto ignoto in antico, visto che il termine “omosessualità” risale soltanto alla seconda metà del XIX secolo.

Ricordiamo ai più distratti infatti che durante il tanto vituperato Medio Evo e poi successivamente con il Rinascimento e sino alle soglie del mondo contemporaneo, non si parla mai di “omosessualità” ma di “sodomia”, ed era ben altro.

Insomma, tutto ciò con buona pace di Saffo, di Alessandro Magno, di Caio Giulio Cesare, di Brunetto Latini, di Pietro Aretino, del Sodoma già detto e di Oscar Wilde, di Arthur Rimbaud sino a Mishima Yukio, che prima di essere – anche – omosessuali, furono innanzitutto uomini, grandi, eccelsi e unici che resero il nostro mondo migliore di quello che vorrebbero oggi imporci per legge.

Aggiornato il 08 luglio 2020 alle ore 12:48