Bassetti attacca gli allarmisti: “Chi parla di seconda ondata fa terrorismo”

Matteo Bassetti attacca i catastrofisti della “seconda ondata”. Il direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, intervenuto ad Agorà Estate su Rai 3, sostiene che “i numeri ci danno una dimensione decisamente diversa del fenomeno”. I risultati dell’indagine sulla sieroprevalenza indicano un avvenuto contatto col Covid-19 nel 2,5 per cento della popolazione: in pratica, quasi 1,5 milioni di italiani. “Si tratta di un’infezione con una contagiosità più alta rispetto all’influenza stagionale ma con un letalità per gli infetti decisamente inferiore ai numeri riportati. Se pensiamo che tutti i 35mila decessi in Italia siano tutti legati al Covid-19, e sarà tutto da dimostrare, abbiamo una letalità che scende al 2 per cento e ci pone molto più vicino al resto del mondo. È probabile che ci sia più del 2,5 per cento degli italiani venuti a contatto del virus. Dai dati che abbiamo a disposizione su Liguria, Lombardia e altre regioni siamo più vicini al 7-8 per cento, questo porterebbe il numero dei contagiati intorno ai 4-5 milioni in Italia”. Per Bassetti, “è evidente che tutti i numeri debbano essere ricalcolati. Bisogna continuare ad avere l’atteggiamento che abbiamo avuto ma non fare terrorismo. Dobbiamo finirla con questa visione terrorizzante della popolazione”.

Secondo l’infettivologo, “i numeri ci dicono che ogni giorno ci sono asintomatici, ma la stragrande maggioranza sono asintomatici. I numeri della terapia intensiva sono stabili da giorni”, prosegue. “I numeri sono reali e non possono essere confutati. C’è qualcuno che continua a vedere il bicchiere mezzo vuoto e sbaglia. Oggi è giusto dare informazioni positive”. A Bassetti “non piace parlare di seconda ondata. Il virus è presente, è tra noi. Dobbiamo imparare a conviverci. In autunno e in inverno ci saranno persone contagiate, in quel momento dovremo essere bravi a trattare queste persone in modo adeguato, individuando nuovi focolai. Chi dice che avremo una seconda ondata come la Spagnola fa terrorismo: siamo nel 2020, la Spagnola è arrivata nel 1918 quando non c’erano vaccini, antibiotici, ventilatori”.

Aggiornato il 04 agosto 2020 alle ore 16:44