Per un mondo normale

martedì 4 agosto 2020


Vogliamo un mondo normale. Perché quello che ci stanno propinando non lo è. “Passata la tempesta odo augelli far festa”, recitava il poeta. Pare che la politica abbia imparato a memoria questi versi, mentre ci mantengono sedati con il reality sullo stato di emergenza, hanno ripreso a dilettarsi con il loro sport preferito: attacca, insulta, mistifica e scappa per non far sapere agli elettori che vuoi fare da grande. In Italia, nonostante la calma apparente, c’è ancora qualcuno che sapendo leggere e scrivere sa votare in base alle proprie opinioni e ciò che più conta si è ormai risvegliato e si sta organizzando per sostituire quella classe dirigente, ormai diffusa in tutti i partiti, che invece non sa né leggere né scrivere. Ma torniamo al mondo normale, un mondo dove ti puoi fidare, dove non devi sospettare che ogni parte dello Stato possa essere corrotta o schierata contro di te per ragioni ideologiche. Un mondo di gente onestà, onesta intellettualmente, incapace di affermare la falsità come cosa vera per ragioni di parte, incapace di negare l’evidenza dei fatti, di non ascoltare le opinioni delle minoranze o di non riconoscere i propri errori.

Dopo il confinamento, la crisi economica e la futura crisi sociale ormai in vista, loro, i politici, continuano a non dare risposte anzi ad irritarci anche dopo il risveglio. Continuano a privarci della libertà mistificando il significato stesso della parola. Qualcuno ha detto che c’è chi scambia la libertà con quella “di infettare gli altri” mettendo in bocca alle persone cose mai dette. Solo l’atteggiamento settario di chi lo afferma può usare questi argomenti in malafede. Chi vuole la libertà ha solo voglia di curarsi e di proteggersi. Ma non come vorrebbe un potere liberticida che non ha alcuna autorevolezza e che vuole semplicemente imporre comportamenti sociali camuffandoli da sanitari. Vorremmo insomma un mondo normale dove è normale che la mia libertà non debba ledere quella altrui senza bisogno di essere comandati. Ci piace ricordare che personaggi ben più grandi degli attuali aspiranti autocrati non sono durati più di vent’anni. Chi vuole capire sa cosa si intende.


di Luca Tinagli