Commissione europea: tutela e valorizzazione dei mari

La Commissione europea continua ininterrotta il lavoro di analisi, proposta e monitoraggio sullo stato di salute dei suoi mari, chiedendo di conciliare tutela, valorizzazione e sostenibilità. Le proposte della Commissione sulle possibilità di pesca per il 2021 mirano ad intraprendere azioni e proposte per una pesca sostenibile, in linea con gli impegni politici assunti nella dichiarazione MedFish4ever e nelle dichiarazioni di Sofia, nella comunicazione “Verso una pesca più sostenibile nell’Ue: situazione attuale e orientamenti per il 2021”. Dopo aver presentato le proposte per i contingenti nel Mediterraneo e nel Mar Nero, la Commissione europea ha presentato il Piano pluriennale per gli stock di merluzzo bianco, aringa e spratto nel Mar Baltico. Per quanto riguarda il merluzzo bianco del Baltico orientale, alla luce della significativa riduzione degli stock rilevata negli anni scorsi, la Commissione propone di ridurre del 70 per cento il totale ammissibile di catture (Tac) per le catture accessorie e di mantenere tutte le misure di accompagnamento già previste nel 2020.

Anche le dimensioni dello stock di aringa occidentale restano al di sotto dei limiti biologici di sicurezza, per cui la Commissione propone di ridurre del 50 per cento il totale ammissibile di catture. In linea con il parere del Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare, Bruxelles propone una riduzione del 36 per cento per l’aringa del Baltico centrale. Proposto un aumento del 9 per cento, invece, del Tac per il salmone, ad eccezione delle catture nel Golfo di Finlandia dove, sulla base del parere del Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare, la Commissione propone di ridurre del 10 per cento i livelli di pesca. Per il Mar Nero, la Commissione ha proposto i limiti di cattura per il rombo chiodato e lo spratto. Altra novità proviene dal Mediterraneo dove la Commissione propone un divieto di pesca per l’anguilla nelle acque dell’Unione e nelle acque internazionali del Mar Mediterraneo per un periodo di tre mesi consecutivi che ogni Stato membro deve stabilire.

La proposta stabilisce anche il numero massimo di pescherecci autorizzati ad esercitare le attività di pesca per la cattura del gambero rosso e del gambero viola nel Mar Ionio, nel Mare di Levante e nel Canale di Sicilia, oltre alle catture massime dell’occhialone nel Mare di Alboràn. Bruxelles definisce poi lo sforzo massimo consentito per le attività di pesca dirette alla cattura del nasello, dello scampo, della sogliola, del gambero rosa mediterraneo e della triglia di fango. Nel Mediterraneo, la percentuale di pescato scartato può arrivare fino al 70 per cento della cattura ed interessa sia le specie prive di valore commerciale sul mercato sia gli individui di specie target sotto la taglia minima di conservazione, che non hanno ancora avuto tempo di riprodursi. Lo scarto ha un impatto sia sugli stock di interesse commerciale, perché colpisce i giovanili prima che abbiano raggiunto l’età riproduttiva, riducendo drasticamente la produttività degli stock stessi, sia sull’ecosistema, perché interi habitat marini vengono danneggiati. Inoltre, specie minacciate come mammiferi marini o tartarughe marine vengono spesso catturate accidentalmente contribuendo a minare la vita di specie che già risultano in pericolo di estinzione.

Aggiornato il 07 settembre 2020 alle ore 12:33