Mostro di Foligno: per Chiatti altri due anni di custodia

Rimarrà per almeno altri due anni in una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), ora quella di Capoterra, in Sardegna, Luigi Chiatti, colui che si definì il “mostro di Foligno” per avere ucciso tra il 1992 e il 1993 nella città umbra Simone Allegretti, quattro anni, e Lorenzo Paolucci, 13. Per il giudice si sorveglianza di Cagliari è infatti ancora socialmente pericoloso e la sua condizione sarà nuovamente valutata nel 2022 ma non è escluso che per Chiatti la misura di sicurezza possa durare a vita. Chiatti venne arrestato dalla polizia il 7 agosto del 1993 poco dopo avere ucciso Lorenzo Paolucci a Casale, una frazione arroccata sulla montagna folignate. Dalle indagini fu subito chiaro che era stato sempre lui l’autore dell’omicidio, il 6 ottobre del 1992 sempre a Foligno, di Simone Allegretti. Delitti che sconvolsero l’Umbria e l’Italia intera.

Condannato all’ergastolo in primo grado, al “mostro di Foligno” in appello venne poi riconosciuta la seminfermità mentale e la Corte gli inflisse 30 anni di reclusione (confermati dalla Cassazione il 4 marzo del 1997), pena che ormai ha terminato di scontare. I giudici di secondo grado al tempo stesso decretarono però la sua pericolosità sociale disponendone la cura e custodia “per almeno tre anni” in una Rems se ritenuto socialmente pericoloso. Dopo la detenzione scontata in gran parte nel carcere di Prato era stato quindi valutato dal tribunale di sorveglianza di Firenze che accertò come in lui non fosse maturato “alcun minimo atteggiamento di rimorso o di dolore per i fatti commessi”. Quadro che aveva così portato all’esecuzione della misura di sicurezza prevista dalla sentenza d’appello.

Nel 2018, ormai cinquantenne, è stato nuovamente valutato e ritenuto ancora socialmente pericoloso. Giudizio ora confermato dal giudice di sorveglianza. Nell’ottobre del 2018 Chiatti aveva rotto il suo silenzio con una lettera all’Unione Sarda con la quale spiega di essere “una persona molto diversa”. Quindi si era rivolto direttamente ai familiari di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci, spiegando di provare “una forte sensazione di immenso dolore personale”. “Mi dispiace, vi chiedo umilmente scusa con il cuore in mano” le sue parole.

 

Aggiornato il 10 settembre 2020 alle ore 12:50