Montesano boccia la “cittadinanza a punti”

sabato 21 novembre 2020


Nel suo lungo peregrinare, chi vi scrive ha conosciuto i più fortunati ricchi e belli come i dannati e contorti, capaci del più nefando crimine per amore e poi odio verso l’umanità. Capitava così di ritrovarsi a bere una birra nella fredda Berlino (appena riunificata) con un clown. Un artista di strada solo apparentemente “capace di farci ridere” (per usare metafora cara al presidente Giuseppe Conte) e perché in quell’uomo era radicato un colto disprezzo (ed odio) verso il potere col tempo evoluto in odio contro la gente: quel clown era stato un valido collateral della Raf (Rote Armee Fraktion), a molti nota come banda Baader-Meinhof. Al momento ebbi a cogliere nel suo sguardo solo la sincerità di quanto mi narrava. Ma nell’ultimo decennio ho più volte riscontrato similitudini tra le tristi visioni del clown berlinese e del genovese Beppe Grillo. In entrambi è forte l’odio per la gente, e poi la convinzione che si debbano tutti educare ad una non ben chiara serietà della vita terrena. Visione luterana che sembra abbia folgorato non pochi 5 Stelle.

Spesso mi ritrovo a fare di queste considerazioni con l’amico Enrico Montesano, autore di rara sensibilità ed interprete capace d’individuare i veri mali del nostro tempo (doti che mancano all’attuale classe dirigente italiana). Così ieri, quando m’ha fatto leggere l’intervista che ha rilasciato a Ilaria Floris dell’AdnKronos, la mia mente è subito andata al parallelismo tra i due clown (il berlinese ed il genovese).

Perché l’idea che la nostra vecchia Europa debba essere rivoluzionata con metodiche cinesi (maoiste) serpeggia da tempo dalle nostre parti. Oggi i 5 Stelle reputano il Covid possa rivelarsi un utile grimaldello per introdurre in Italia (e in Europa) la cittadinanza a punti: ovvero, fissati i punti di ognuno su una carta d’identità elettronica, verrebbero scalati per ogni controversia, dal fiscale al bancario, passando per il sanitario ed il culturale in senso lato (dalla sospetta omofobia sino alla negazione delle “verità processuali”). E perché i 5 Stelle sono davvero convinti che, la storia debbano scriverla le sentenze dei magistrati o la burocrazia dura e pura.

Così Enrico Montesano è abilmente partito dal “Patentino informatico per i vaccinati” per bocciare il concetto d’identità a punti. “Sono sconcertato – ha detto Montesano – Vogliono ridurre il cittadino a una patente a punti: se sono un bravo cittadino ho più punti. Ma, così per sapere, secondo il dottor Domenico Arcuri (di Arcuri, mejo Manuela!, esclama Montesano) chi stabilisce se uno è un bravo cittadino? Chi fa il bravo e obbedisce agli ordini che vengono dall’alto?”.

“Io voglio che l’Italia ritorni a sorridere. Vorrei l’hashtag #torneremoasorridere – affonda Montesano nell’intervista all’AdnKronos – Ma si sorride se si ha il lavoro, se si ha la certezza di essere curati, se si ha intorno l’affetto e l’amore dei propri cari, degli amici. Torneremo a sorridere se avremo la libertà. Il vaccino, se lo facessero prima Arcuri e Speranza”.

Di fatto il Covid c’è, e nessuno lo nega, ma dobbiamo anche ammettere che questo male si sta rivelando un bene per chi auspica economia bloccata, cittadinanza a punti, povertà sostenibile (reddito universale di cittadinanza), moneta solo elettronica, riduzione del lavoro umano (individuale ed artigianale), virtualizzazione di gran parte delle azioni umane.

“Le cure per contrastare il Covid ci sono – spiega Montesano – non lo dico io ma fior fiori di medici ed esperti... Io sono molto triste quando i malati vengono ricoverati in terapia intensiva. Mi addoloro per coloro che non ce la fanno. Bisognerebbe intervenire subito, per non farli peggiorare – spiega Montesano – Il malato va subito curato, ai primi sintomi. Con le medicine indicate dai medici: Azitromicina, eparina, vitamina C, il plasma iperimmune. Forse non si fa perché costano poco? Il dottor Andrea Crisanti ha acquistato punti ai miei occhi – aggiunge Enrico Montesano – quando ha affermato che per ora questo vaccino persino lui preferisce non farlo”.

Quindi, aggiunge, “di indizi che qualcosa non quadri è pieno – nota Montesano – Ad esempio, il fatto che il dottor Massimo Galli abbia invitato ad ordinare le cose in rete, on-line. Vogliamo arricchire Amazon? Più di quello che è già? Che paga le tasse in maniera irrisoria nel nostro Paese? Io non sono d’accordo, caro dottor Galli. Io voglio andare dal mio verduraio, dal mio fornaio, dal mio merciaio a comprare le strisce di stoffa colorata. Dobbiamo arricchire le multinazionali, che già sono straricche e far fallire il piccolo commerciante sotto casa? No”.

Montesano attacca Jeff Bezos, proprietario di Amazon, e la mente corre a qualche anno fa, quando la legge sulle rottamazioni delle piccole attività (negozi e botteghe artigianali) favoriva i grandi centri commerciali ed il commercio on-line: allora il fior fiore dell’alta dirigenza di Stato soleva ripetere: “troppi negozi, troppi bar, troppi ristoranti e pizzerie...”. Oggi saranno soddisfatti dell’effetto Covid.

“Vi rendete conto che tutte queste cose sono molto strane? La patente a punti, gli ordini online, non vi sembra che sia bizzarro? Che ne dite? Curioso, no? Non sembra che ci stiamo un po’ cinesizzando? – domanda Montesano – Un altro elemento sconcertante è il fatto che il Governo abbia deciso di finanziare i media con il contributo straordinario nella misura in cui facciano informazione sul Covid diffondendo i messaggi ‘istituzionali’, cioè informare nel modo in cui dite voi, altrimenti non finanziano. Ma vi sembra normale?”.

“Io non dico che ci sia un complotto – chiarisce l’attore all’AdnKronos – Però, queste coincidenze sono strane. Non ve ne siete accorti? Cosa ne pensate? A voi non viene nessun sospetto? Torneremo a sorridere, come detto, ma se ci rendiamo conto di quanto sta accadendo e ci opponiamo”.

E, contro le tivù generaliste di massa, Montesano consiglia: “Spegnete i canali, cercate un film di Totò: è un antidoto che fa miracoli. Vedetevelo, vi fate quattro risate e spegnete i telegiornali. Vi tornerà il buonumore”.

È evidente che, anche scemando il Covid, Enrico Montesano abbia intuito (al pari di chi vi scrive) che sarà difficile eliminare le restrizioni alla libertà: rimarranno tutte se i popoli non s’opporranno alla visione cinese, entrata in Italia (ed in Europa) grazie alla potente corruzione operata su governi ed alti dirigenti.


di Ruggiero Capone