Vaccino, Pratica di Mare scelto come sito di stoccaggio

Sarà il sito della Difesa a Pratica di Mare l’hub nazionale di stoccaggio per la campagna di vaccinazione anti-covid, che il Governo italiano sta approntando.

Lo annuncia, d’accordo con i ministri della Difesa e della Salute, il Commissario Straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri

Si tratta di un hub intermodale militare, di ampie dimensioni, ottimale per la successiva distribuzione dei vaccini, in grado di accogliere vettori aerei, elicotteri e baricentrico per la connettività stradale. Le fiale di vaccino verranno concentrate nel sito, in cui sono disponibili shelter di ampie dimensioni, che garantiranno la massima efficacia per la conservazione ed i massimi livelli di sicurezza per gli stock.

I vaccini saranno poi da lì distribuiti, a cura delle Forze Armate con differenti vettori, ai numerosi punti di somministrazione che il piano ha previsto su tutto il territorio nazionale, di nuovo nelle condizioni di massima sicurezza.

L’aeroporto militare “Mario De Bernardi” a Pratica di Mare, che nel 2002 ospitò l’incontro tra i vertici di Nato e Russia per lo storico accordo di reciproca collaborazione - sarà quindi nel 2021 il baricentro della seconda fase della campagna vaccinale in Italia.

Il nome dell’operazione di distribuzione messa a punto dal Comando operativo di vertice interforze (lo stesso che gestisce tutte le missioni italiane nel mondo) ha un nome evocativo: “la chiameremo ‘Eos’ – annuncia il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, facendo riferimento al nome della dea greca dell’aurora – le Forze Armate, facendo tesoro dell’esperienza e competenze logistiche acquisite in questi anni di impegno nelle varie missioni nei diversi teatri internazionali, sono pronte, con uomini e mezzi, a dare il loro contributo”. L’enorme hub intermodale sarà il luogo conservazione “ai massimi livelli di sicurezza per gli stock”, ma anche uno snodo per le destinazioni di milioni di fiale da distribuire. Dagli ‘shelter’ della base partiranno i mezzi dell’Esercito per portare le fiale nei cosiddetti ‘sub-hub’ regionali, come – nel caso della Toscana – lo stabilimento chimico farmaceutico della Difesa a Firenze. Un terzo percorso è poi previsto lungo le arterie dei territori per raggiungere tutti i 1.500 punti di somministrazione sparsi per il Paese: dagli ospedali alle Rsa, fino ai drive-through della Difesa – gli stessi ancora oggi utilizzati per i tamponi – con il supporto di farmacie, pediatri e medici di base a primavera. Per i luoghi di somministrazione di massa come i drive-through sarà necessario essersi prenotati nei giorni precedenti, poi fare la fila in auto seguendo le indicazioni di un layout (una sorta di schema ben esposto all’entrata, ndr).

Ad aspettare i cittadini, oltre al personale dell’esercito addetto a ordine e controlli, ci sarà un team formato da un medico e quattro infermieri oltre a personale amministrativo e operatori socio sanitari. Bisognerà infine scendere dall’auto per l’inoculazione, aspettando il tempo necessario affinché tutte le registrazioni informatiche siano completate. Prima di andare via sarà rilasciato una sorta di certificato. E così per la somministrazione della seconda dose del vaccino. Previste anche precauzioni anti-hackeraggio: ad essere blindati saranno anche i sistemi informativi, che tracceranno tutti i movimenti delle dosi registrando in un database i parametri di ogni singola somministrazione.

 

Aggiornato il 05 dicembre 2020 alle ore 18:45