Il vaccino chiamato dubbio

lunedì 11 gennaio 2021


Si è appena chiusa la porta del 2020 e io mi pongo e vi pongo una domanda: dubitare è...? Il dubbio è amico della riflessione, della sensibilità, dell’intelligenza ed è nemico della superficialità, della presunzione e dell’ignoranza. Ricordo un film di Luciano De Crescenzo dove il simpatico e poliedrico professor Gennaro Bellavista insegnava ai suoi curiosi alunni che le persone “buone” sono le persone che dubitano, che si pongono domande, che non basano la loro vita sulla convinzione di avere sempre e comunque la verità in tasca. Come il professor Bellavista anche Piero Angela ci ricorda che “il dubbio è un atteggiamento di ricerca e di esplorazione” senza il quale non riusciremmo a cogliere la complessità della vita. Complessità che in questo anno abbiamo imparato a vivere attraverso la pandemia. Pandemia che ci ha catapultato in un mondo confuso, arrabbiato, per molte cose disorganizzato e superficiale.

Simona, 7 anni, sul dubbio scrive: “Per me il dubbio è quando non sai una cosa e vuoi saperla per forza. Il dubbio è una cosa misteriosa”. Con leggera saggezza infantile, Simona ci ricorda che il dubbio ci permette di esplorare le infinite possibilità interpretative che continuamente ci fanno sorprendere di noi stessi, degli altri e del mondo. Continuamente, in questo anno ci siamo trovati a sorprenderci di quanta impotenza ha l’uomo supertecnologico di fronte ad un microscopico virus. Virus che ci ha fatto dubitare delle nostre certezze. Certezze che il virus ha trasformato in fragilità difficili da gestire. Certezze trasformate in dubbi.

In questo 2020 avremmo dovuto apprendere che dubitare è operazione preliminare a ogni ricerca di verità, è premessa all’acquisizione della certezza di pensare in modo sano, perché il dubbio è qualcosa di più di un pensiero. Il dubbio nutre la mente dell’uomo, vittima della propria anoressica onnipotenza. Anoressica onnipotenza che non contempla la capacità dubitativa. Anoressica onnipotenza che domina la mente di molti politici che senza ombra di dubbio percorrono la strada del partito preso, degli innumerevoli esperti che sentenziano verità scientifiche sulla pandemia senza ombra di dubbio. Senza ombra di dubbio l’uomo barcolla nel buio e non riesce a trovare la strada che lo conduce al “vaccino” che lo salverà dalla presunzione, dall’ignoranza, dalla saccenza e dalla mediocrità.

(*) Psicoanalista e docente universitario di Psicologia generale

 


di Maura Ianni (*)