I ventenni di oggi

lunedì 21 febbraio 2022


Come scrive Ilvo Diamanti sul quotidiano “la Repubblica”, siamo ormai arrivati al secondo anniversario di pandemia, cioè sono trascorsi due anni esatti da quando il Covid-19 ha fatto il suo ingresso ufficiale in Italia. Speriamo di uscirne molto presto. Si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel. E qual è la priorità che si è data oggi la politica? I conti e l’economia, certo; la questione del gas, ovviamente; le bollette salate, si spera!

Domando, però, per curiosità: a che cosa serve la politica e tutto quanto abbiamo vissuto e vivremo nei prossimi mesi se non sappiamo guardare alle nuove generazioni, ai ragazzi e agli studenti? A che cosa serve la politica se non sa valorizzare, ascoltare e coinvolgere gli adolescenti, i ventenni, i giovani?

Purtroppo, e lo scrivo con malinconia, la stragrande maggioranza dei capi o capetti, leader o front-man politici, non fanno più neppure politica, se non in modo marginale e residuo, perché il Potere egemone si limita e si accontenta di comandare e basta. L’attuale politica politicante, in altre parole, si è ridotta ad essere una becera lotta infantile, povera intellettualmente, molto limitata culturalmente, vuota sul piano umano, egoista sul piano sociale, sorda e cieca sul piano esistenziale. Per ora, ha vinto la paura. Ha vinto il Potere.

Ebbene, a tal proposito, nell’articolo di Diamanti si legge chiaramente che, a distanza di due anni dall’arrivo del Coronavirus, “il senso di inquietudine continui a coinvolgere quasi 7 italiani su 10. In modo molto o abbastanza intenso. E tra questi è più alto nella fascia 18-29 anni”. Capito?

La piccolezza umana del Potere produce spesso soltanto apparenza senza sostanza. Perché il Potere è debole. Perché il Potere è impotente. Non può.

C’è un’urgenza politica, in Italia, che i politici, gli amministratori e i Partiti non hanno ancora compreso. È un’urgenza che, se snobbata e se non affrontata, provocherà disastri irrimediabili per il nostro futuro. Ma è come se il Governo e il Parlamento fossero ciechi. Infatti, c’è una marea di ragazzi che la nostra classe dirigente vede, ma non capisce. Non sa comprendere. Le macerie sono davanti ai nostri occhi, ma i politicanti continuano a camminarci sopra come se nulla fosse. Qui la nave affonda e qualcuno ancora balla o suona nell’orchestrina del Titanic.

Questo accade per tanti e innumerevoli motivi, ma anche perché abbiamo una classe politica spesso inadeguata al proprio ruolo, troppo mediocre e di basso livello. Generalizzo appositamente.

Oggi, in Italia, regna incontrastato l’esercizio del Potere fine a se stesso: affarismi, cupidigia, clientelismi, cinismo, becero pragmatismo, spartizioni di favori e di prebende.

Ma al cuor non si comanda! E i ragazzi parlano con il cuore. Personalmente, infatti, condanno e stigmatizzo ogni forma di violenza compiuta da parte di alcuni e non mi piace chi utilizza lo scontro fisico per rivendicare le proprie ragioni. Insomma, condanno qualsivoglia comportamento distruttivo e facinoroso da parte di alcuni singoli estremisti.

I ragazzi e i ventenni ci stanno dicendo tantissimo di loro. Ci stanno parlando in mille maniere, gli studenti di oggi, ma non si esprimono soltanto con le parole o con le manifestazioni e i cortei, quanto – piuttosto – con gli sguardi, con i gesti, con le proprie ansie e paure, con i tanti disagi, con i silenzi, con il corpo, con l’introspezione, con la rabbia. Lo stanno dicendo in mille modi, ma i nostri politicanti non lo capiscono, si ostinano a non capire e, ancor peggio, continuano a non capirli. Se ne fregano! Ebbene, io sto con loro, sto con i ragazzi, in gli adolescenti e con i ventenni. Sto dalla loro parte. Perché ho capito. Perché hanno subito un danno enorme e l’articolo di Ilvo Diamanti lo dimostra con i numeri alla mano. Ascoltiamoli.


di Pier Paolo Segneri