Minori adescati sul web: aumentano i casi nel 2021

Nel 2021 sono cresciuti di quasi il 50 per cento i casi trattati, 531 i minori che sono stati approcciati sul web, la fascia più a rischio è risultata quella tra i 10 e i 13 anni. Inoltre, sono aumentati i pericoli per i bambini sotto i 9 anni. Per la Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, che ricorre il 5 maggio, Polizia Postale e Save the Children hanno reso noto un dossier sull’adescamento online – cresciuto negli anni della pandemia – e una guida per genitori.

“Nel corso del 2021 – è stato illustrato in una nota – sono stati 5.316 i casi di pedopornografia trattati dalla Polizia Postale, con un incremento del 47 per cento rispetto all’anno precedente (3.243). In crescita anche il numero dei minori approcciati sul web dagli adulti abusanti, pari a 531, in maggioranza con un’età inferiore ai 13 anni (338 minori, quasi il 64 per cento di cui 306 nella fascia 10-13 anni), ma crescono pure i casi di adescamento on-line dei bambini nella fascia 0 - 9 anni (32 casi)”.

“Questi i dati – è stato aggiunto – che rappresentano purtroppo solo la punta dell’iceberg di un fenomeno sommerso, che fatica a venire alla luce. I pedofili o groomer (adulti adescatori interessati a minori), che sfruttano la rete e i suoi servizi per cercare di entrare in contatto con bambini e bambine, ragazzi e ragazze sono stati 208, pari al 15 per cento del numero complessivo degli indagati per lo scambio di materiale pedopornografico (1.421 adulti). Questa percentuale corrisponde ad adulti con una capacità criminale e un modus operandi complessi, basati su una conoscenza approfondita dei linguaggi, delle abitudini d’uso e delle fragilità proprie delle vittime, tale da poter consentire loro di entrare in contatto, condurre l’interazione diretta e governare i rapporti sul web con le bambine, i bambini e gli adolescenti”.

“Con l’attuazione del Protocollo – spiega Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – ancora una volta ribadiamo l’importanza di fare rete in modo sinergico con il mondo dell’Associazionismo. Le minacce all’infanzia e all’adolescenza provengono oggi anche dal web, la velocità con cui si aggravano rende necessario costruire le migliori alleanze pubblico-privato per realizzare azioni concrete di tutela e protezione di piccole vittime. Insieme a Save the Children abbiamo scelto di realizzare uno strumento che si basa sullo studio recentissimo dell’evoluzione dei fenomeni di minaccia on-line: un dossier dati e una Guida per Genitori che costruiscono una risposta immediata a cambiamenti, come quelli imposti dalla pandemia da Covid-19, che nessuno avrebbe mai immaginato e che hanno drammaticamente mostrato il loro aspetto più pericoloso. Riteniamo che le azioni di contrasto alla pedopornografia e all’adescamento online, condotte dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni – ha continuato Gabrielli – possano essere rese ancora più efficaci dalla promozione di iniziative che mirano a sviluppare, nella società civile, livelli ulteriori di consapevolezza del rischio con l’obiettivo comune e ambizioso di proteggere i bambini e i ragazzi sempre e ovunque, anche nel cyberspazio”.

Dal dossier “L’abuso sessuale online in danno dei minori”, a cura del Centro Nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) del servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma con la collaborazione di Save the Children, “emerge che la fascia di età più colpita è quella preadolescenziale, con un’età compresa tra i 10 e i 13 anni, che nel 2021 ha fatto registrare 306 vittime di adescamento online, quasi il 60 per cento di tutti i 531 minori approcciati sul web dai groomer, nonostante ai minori di 13 anni non sia consentito l’accesso ai social network. Il genere non incide sui livelli di rischio: maschi e femmine sono pressoché in egual misura al centro di casi di adescamento online intercettati dalla Polizia Postale. In generale, i bambini e i ragazzi che usano la rete sembrano essere più esposti al rischio di adescamento quando usano i social network e la messaggistica. Preoccupanti i dati relativi alla fascia di età 0-9 anni che sempre di più risulta coinvolta”.

Tra l’altro “particolari pericoli emergono dai giochi di ruolo e videogiochi on-line: la crescente attrattiva esercitata da questi servizi sui più piccoli ha indotto i pedofili a concentrare la loro attenzione anche sulle piattaforme di gaming (videogiochi on-line), sfruttandone i servizi di chat, di messaggistica e offrendo la possibilità di agganciare i minori più facilmente”.

Aggiornato il 04 maggio 2022 alle ore 16:45