La voce del sud da settant’anni

L’Italia vista dal Sud. Sono tre i quotidiani che vengono editi e diffusi in Sicilia. Il più antico è il Giornale di Sicilia che nacque nel 1860 all’indomani dell’occupazione garibaldina e si sviluppò sotto la guida di Girolamo Ardizzone dopo l’unità d’Italia. Gli altri due giornali sono nati dopo la Seconda guerra mondiale. Il primo numero de La Sicilia, direttore Alfio Russo, vide la luce a Catania il 15 marzo 1945 ma la testata era quella del periodico liberale uscito nel 1901.

La Gazzetta del Sud è nelle edicole dal 13 aprile 1952 con le edizioni di Messina e di Reggio Calabria. È stata diretta a lungo dal 1968 da Nino Calarco. Settant’anni celebrati, a metà aprile, con la partecipazione del capo dello Stato Sergio Mattarella, del presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, del sottosegretario all’editoria Giuseppe Moles al teatro Vittorio Emanuele di Messina, dove sono state allestite due mostre sulla comunicazione e le sue forme nell’arte.

È stata anche l’occasione per celebrare il 50esimo anniversario della Fondazione Bonino Pulejo. La Gazzetta del Sud era nata per iniziativa del cavaliere del lavoro Umberto Bonino, industriale, deputato all’Assemblea Costituente per la componente liberale di cui faceva parte anche il grande esperto di politica estera Gaetano Martino, ministro e uno degli animatori del Patto europeo. La Gazzetta è diventata nel tempo un ponte informativo tra Sicilia e Calabria all’insegna dell’informazione di qualità e del sostegno delle giovani generazioni. Una delle caratteristiche del giornale messinese è stata la scelta di una narrazione oggettiva della realtà con l’obiettivo di mettere in rilievo le potenzialità dei territori del Sud.

Come ha rilevato il presidente della Repubblica, per la prima volta nella città dello Stretto, “le testate locali sono presidio di democrazia ed è fondamentale avere, in un periodo di guerra come quello che stiamo vivendo, organi di stampa indipendenti per non subire le false notizie”. Dal 2017 la Società Ses edita anche il Giornale di Sicilia, il quotidiano più antico della regione e di cui sono stati ricordati i 162 anni, attraverso anche due speciali annulli postali. Il rapporto con le comunità territoriali rendono più saldo il sistema informativo e svolgere un’importante funzione per sorreggere la buona conoscenza di fronte alla propalazione di notizie false, di scenari complottistici e teorie antiscientifiche come nella lotta al Covid. L’azienda della famiglia Bonino-Pulejo (guidata poi da Giovanni Morgante e suo figlio Pasquale) ha avuto dal 1968 al 2019 la lunga direzione di Antonio Calarco mentre oggi il direttore responsabile è Alessandro Notarstefano.

Speciale attenzione viene data alle cronache locali dei territori di riferimento, con una redazione centrale e una fitta rete di collaboratori. Attraverso un massiccio investimento tecnologico, pur nella valutazione del tradizionale formato cartaceo, oggi i due giornali vantano una sostanziale implementazione dell’informazione digitale. I riflettori della Gazzetta saranno puntati in queste settimane anche sulle imprese del messinese doc Vincenzo Nibali che è alla partenza, a 37 anni, della sua undicesima corsa rosa, di cui ne ha vinte due e 6 volte è salito sul podio. “Lo squalo”, come è chiamato, è alla prova dei suoi sogni, partiti da Messina per raggiungere le vette più prestigiose del ciclismo internazionale. Vincenzo è l’idolo dei ragazzi. È stato sempre in giro da quando a 15 anni lasciò Messina per una vita passata in movimento.

Aggiornato il 04 maggio 2022 alle ore 12:23