Settimana corta: lavorare meno ma meglio

giovedì 5 maggio 2022


Lunga o corta? Il dubbio non è rivolto sulla proverbiale estensione della coperta bensì circa l’ampiezza della settimana lavorativa (composta da quattro giorni). Sono ormai diversi i Paesi dove le aziende hanno deciso di adottare questa formula senza una riduzione dello stipendio. Manco a dirlo, nella classifica il cucchiaio di legno va all’Italia: al momento, esistono solo poche realtà con orario di lavoro ridotto (più che altro in via di sperimentazione).

Lati positivi

I lati positivi della settimana lavorativa corta non mancano. Per esempio, il tempo da dedicare alla famiglia o a se stessi. Inoltre, è anche un modo per contrastare gli episodi di burnout e stress che sono cresciuti con la pandemia da Covid.

La mappa

Il Belgio è l’ultimo Paese del Vecchio Continente, in ordine di tempo, ad aver adottato la settimana corta. Qui i dipendenti hanno l’opportunità di poter richiedere una riduzione dei giorni lavorativi indicando la propria disponibilità di lavorare più ore nel corso della settimana corta. Inoltre, possono scegliere di modificare la distribuzione del pacchetto ore durante la settimana. In pratica, quando hanno bisogno possono utilizzare la settimana corta, per poi ritornare alla settimana lavorativa consueta quando vogliono. Non solo: le aziende che vantano più di venti dipendenti dovranno offrire al personale la possibilità di rendersi irreperibili – a telefonate o mail di ufficio – fra le 23 e le 5 del mattino. Il tutto va nella direzione delle esigenze dei lavoratori, oltre al fatto di poter mettere le basi per una economia più produttiva ed elastica.

In Scozia la settimana lavorativa di quattro giorni è introdotta da un anno. In tal modo le istituzioni offrono un appoggio alle aziende convinte di adottare una riduzione del 20 per cento dell’orario di lavoro. La settimana corta è sinonimo di successo, invece, in Islanda. Secondo un dossier, è registrato che il benessere degli impiegati è notevolmente migliorato. Allo stesso tempo, non c’è una perdita di produttività o qualità del servizio. Altri casi di settimana corta, in Europa, coinvolgono Spagna e Regno Unito.

Allargando i radar, negli Emirati Arabi la formula della settimana lavorativa ammonta a quattro giorni e mezzo (dal lunedì al giovedì, più il venerdì mattina). Anche in Giappone si sta cercando di ridurre i giorni lavorativi. A testimonianza di ciò, nel 2019 la Microsoft concede un giorno libero in più al proprio personale. Risultato? Produttività cresciuta del 40 per cento. Insomma: lavorare meno ma lavorare meglio.


di Mimmo Fornari