Sanità a confronto: il sistema francese pubblico-privato

La Francia ha – come ogni nazione – molti difetti, alcuni grandi quanto una galassia, per esempio il tardivo turbo grillino Jean-Luc Mélenchon. La Francia ha la tendenza a oscillare tra gilet jaunes post giacobini e un capitalismo a volte oligarchico come il proprietario di Vivendi Vincent Bolloré, presente anche in Italia in mercuriali vicende come la tentata scalata di Mediaset e la gestione di parte degli acquedotti nostrani (via Veolia), quelli che adesso, in piena siccità, sono criticati perché invece di avere moderne tubazioni, portano l’acqua agli italiani tramite degli scolapasta, o giù di lì. Però lo Stato francese ha servizi efficienti. Per esempio, nel campo medico, presenta vantaggi rispetto a quello italiano, forse perché ha saputo resistere al mito della Sanità statalizzata “libera e gratuita”, mantenendo un sistema misto pubblico-privato, che vede al suo centro la Sécurité sociale (in parte simile alla Social Security statunitense). A fianco vi sono anche le “mutuelles”, che sono le nostre vecchie mutue, sistemi di Welfare nati dal basso nell’Ottocento, che in Italia proteggevano diverse categorie di lavoratori. Per esempio l’Enpas era la mutua degli statali italiani, prima della riforma 833/1978 che centralizzò e universalizzò il sistema sanitario prima delle Asl e delle Usl – migliorando il servizio ma alzando i costi fino a farli gravare sul debito pubblico. La Sécurité sociale offre garanzie sanitarie di base. È statale ed è sovvenzionata dalle ritenute in busta paga o da una tassazione se si è lavoratori autonomi. La Caisse nationale d’assurance maladie des travailleurs salariés e la Msa (Mutualité sociale agricole) rimborsano circa il 70 per cento delle prestazioni. Il restante 30 per cento è pagato dalle suddette mutuelles. Di seguito alcune informazioni e dati sul contesto francese.

TEMPI DI ATTESA. Lo standard per visite specialistiche e analisi anche complesse è al massimo di tre giorni lavorativi.

MEDICI. I medici appartenenti al settore 1 utilizzano le tariffe di base fissate dall’Assistenza sanitaria (Assurance Maladie). Un medico di base che appartiene a questo settore, non pratica un superamento degli onorari standard, e fattura 25 euro a visita: il Servizio sanitario rimborsa il 70 per cento dei 25 euro, vale a dire 17,50 euro, meno di un euro di partecipazione forfettaria, perciò 16,50 euro; il resto del rimborso è preso in carica dalla “mutuelle”, l’assicurazione sanitaria privata che quasi tutti sottoscrivono e pagano in base ai vari forfait, più o meno importanti, scelti e personalizzabili.

Nel settore 2, i medici possono superare le parcelle standard per diversi motivi: consultazioni urgenti, a domicilio, per una prima visita, per visite complesse e altre azioni parte di un codice menzionato in fattura. Nel settore 2 quindi sale ma di poco: specialisti come un ginecologo o un oculista, per una visita completa di controllo annuale, possono applicare una tariffa di 30, 40 o 50 euro ma la base del rimborso sarà sempre del 70 per cento e il superamento degli onorari applicato, a carico del paziente, potrebbe essere consistente. Un oculista considerato un luminare del settore fattura 60 euro a visita.

Un medico non convenzionato con l’Assistenza sanitaria, che appartiene al settore 3 o hors forfait, pratica tariffe libere e l’Assistenza sanitaria rimborsa le consultazioni e le pratiche mediche sulla base di una tariffa “d’autorità” basata di norma sulle tariffe del settore 2. In caso di superamento tariffario, il paziente deve essere informato per iscritto se la somma che sarà fatturata è uguale o superiore a 70 euro.

ANALISI. Le analisi, con impegnativa del medico, sono prese totalmente in carico: il costo di un bilancio completo del sangue è di 17-25 euro, secondo il tipo di analisi richieste. Se fatte la mattina, nel primo pomeriggio si riceve il risultato via mail, a cui accedi con un codice personale. Se il prelievo è fatto a domicilio, basta l’impegnativa del medico che richiede le analisi con questa opzione e nessuna maggiorazione è dovuta. I risultati vengono inviati simultaneamente al medico specialista che ha richiesto le analisi o/e al medico di base. Le ecografie non costano più di 50 euro, e comunque sono sempre rimborsabili. Radiografie in 3D pre-impianti di denti possono costare 100 euro (rimborsabili solo in parte dalle mutue). Come in Italia vi sono poi programmi di controllo per tumore al seno, sangue nelle feci etc.

DENTISTI. Le visite standard da un dentista sono prese a carico dall’Assistenza sanitaria e rimborsate al 70 per cento sulla base delle tariffe convenzionate. Queste cure odontoiatriche comprendono tutto ciò che è “conservativo”, come la pulizia, la cura di una carie o la devitalizzazione di un dente, gli atti chirurgici tipo un’estrazione. Le tariffe sono differenti a seconda dell’età. I dentisti applicano spesso tariffe libere, soprattutto se si tratta di protesi: nel preventivo presentato c’è una descrizione precisa e dettagliata del trattamento che verrà posto in essere, dei materiali utilizzati, l’ammontare del costo del trattamento e il montante rimborsato dall’Assistenza sanitaria. Da notare che la differenza tra il costo dell’atto odontoiatrico pagato e la somma rimborsata dall’Assistenza sanitaria può eventualmente essere presa in carico dall’assicurazione complementare privata, la “mutuelle”, se il contratto che si è stipulato lo prevede.

Per fare un esempio pratico, per un lavoro complesso su una corona con la posa di un impianto si prevedono (citiamo un preventivo recente):

1) Onorario del dentista: 2.950 euro;

2) Rimborso assistenza sanitaria (non c’è rimborso su tutte le voci descritte nel preventivo: 229,25 euro;

3) Rimborso dell’assicurazione privata: 930 euro;

4) Rimborso totale: 1.159,25 euro; 5) Somma restante a carico del paziente: 1.790,75 euro.

In ogni caso in Francia le tariffe mediche sono decisamente meno care rispetto a quelle nostre, soprattutto nel campo degli specialisti. Per chi non lavora o è povero c’è la Cmu (Copertura complementare universale). Le mutuelle francesi sono strutture private ma tutte no-profit. Le 400 mutuelles esistenti assicurano circa 38 milioni di persone. Il modello pubblico-privato presenta molti vantaggi. Ad esempio, offre un controllo e una concorrenza reciproca tra la Sanità statale e quella delle mutue, il che si traduce in un notevole contenimento dei costi per i cittadini, rispetto all’Italia dove i costi sono superiori per le analisi e le visite specialistiche, ormai necessarie quasi per ogni situazione clinica. In Francia una coppia di lavoratori di 40 anni per avere una copertura sanitaria del 100 per cento paga in tutto 60 euro al mese a testa, a fronte a stipendi mensili per un impiegato di 1.650 euro netti.

(Raccolta di dati e informazioni dalla Francia a cura di Rita Mantegari).

Aggiornato il 26 giugno 2022 alle ore 10:30