Italia terz’ultima per tasso di fecondità in Europa

Il Belpaese si ferma a 1,25 nascite per donna contro una media europea di 1,53. Sul podio Francia, Repubblica Ceca e Romania. Nel 2021 l’Italia è risultata terz’ultima per tasso di fecondità. È quanto emerge dai dati pubblicati dell’Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea. Peggio solo Spagna (1,19) e Malta (1,13). Sul podio per nascite invece figurano Francia (1,84), Repubblica Ceca (1,83) e Romania (1,81). Nel 2021 in tutta Europa sono nati 4,09 milioni di bambini, un leggero aumento rispetto al 2020, quando nacquero 4,07 milioni di bambini. Nel complesso, c’è stata una tendenza al ribasso del numero di bambini nati nell’Unione europea, iniziata nel 2008 (4,68 milioni di bambini). Stando ai dati dell’Eurostat, nel 2021 in Europa il tasso di fecondità è stato leggermente inferiore al picco registrato nel 2016, con 1,57 nascite per donna, ma in crescita rispetto al 2001, quando si sono registrate in media 1,43 nuovi nati per donna. In particolare, Il valore più alto dall’inizio delle serie temporali comparabili è stato di 1,57 nel 2008, 2010 e 2016; mentre negli anni successivi si è attestato tra 1,51 e 1,57.

Tra i motivi che spingono gli italiani a fare pochi figli, quello più importante sarebbe quello legato ai costi economici da sostenere per mantenerli. A indicarlo è la recente ricerca “Figli: una ricchezza onerosa”, commissionata dall’azienda Plasmon e condotta da Community Research&Analysis sotto la direzione di Daniele Marini dell’Università di Padova. Secondo questa analisi il 69,2 per cento dei partecipanti ha riferito che i costi da sostenere per il mantenimento sono la principale motivazione che spinge a non fare figli, mentre in seconda posizione troviamo la paura di perdere il lavoro (60,2 per cento) e poi la carenza di servizi per le famiglie (55,1 per cento). Secondo la ricerca il costo medio per mantenere un figlio in Italia è di 640 euro al mese.

Aggiornato il 10 marzo 2023 alle ore 11:33