2023: anno europeo delle competenze

martedì 23 maggio 2023


“Investire nello sviluppo delle competenze e della formazione professionale comunque significa investire nella crescita della società”.

Così il giornalista Angiolino Lonardi, moderatore, ha colto il punto essenziale del dibattito – al convegno intitolato “Innalzamento delle competenze e responsabilità sociale: il valore dell’investimento nella formazione continua” organizzato per l’anno europeo delle competenze, presso la sede romana del Parlamento europeo in via Quattro Novembre, da Ispromay. Gruppo che, con sedi a Milano, Roma e Bruxelles, da anni organizza iniziative sui temi della crescita aziendale e della responsabilità sociale, nonché piani di marketing e comunicazione integrata per associazioni di categoria, aziende profit e non profit, enti e istituzioni. Obiettivo specifico del convegno era capire come questo anno europeo può aiutare a identificare le competenze più rilevanti e trasversali, in grado di supportare lo sviluppo personale e professionale delle persone, e discutere di come queste possano essere acquisite e riconosciute.

Sono state esplorate, poi, le sfide e le opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica, dalle trasformazioni del mercato del lavoro e dal cambiamento climatico: fattore, quest’ultimo, che non va sottovalutato, ma neanche sopravvalutato (“basti pensare – ha rilevato Alberto Contri, presidente emerito di Pubblicità Progresso e già consigliere di amministrazione Rai – che, secondo climatologi ed economisti, il riscaldamento dell’ambiente prodottosi sulla terra da quando è iniziata la Rivoluzione industriale in complesso è stato minore che in altri precedenti periodi della storia”). Co-organizzatore del convegno, Wiertz Public Affairs, “punto di raccolta” di consulenza e pianificazione strategica in ambito europeo, nazionale e regionale; media partner, il Centro responsabilità sociale “San Bernardino”, organismo vòlto ad approfondire il ruolo della comunicazione responsabile e sociale e a valorizzare i comportamenti etici sostanziali, e il quotidiano on-line Affari italiani. Tanti i temi affrontati: anzitutto, l’urgenza d’affrontare finalmente in modo organico il problema degli scarsi rapporti tra scuola e mondo del lavoro (nostra carenza endemica, evidenziata, almeno da metà Ottocento in poi, già da personaggi del calibro di Camillo Benso conte di Cavour, Giuseppe Kirner e Gaetano Salvemini).

Poi, come incentivare le donne a intraprendere carriere anche nelle discipline scientifico-tecnologiche; come assicurare – sull’esempio di vari altri Paesi europei – la formazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori, e la formazione delle nuove generazioni. Si è parlato anche di Open Innovation e co-creazione dell’innovazione, con riflessioni sul tema della professionalità distribuita e un focus su processi di innovazione condivisi e aperti. L’ultimo intervento, di Leonardo Lorusso, della Delegazione della Regione Lombardia presso le istituzioni di Bruxelles, ha spiegato quelli che sono gli obiettivi e gli strumenti del “Patto europeo delle competenze”.

Al convegno, che ha visto anche i saluti del direttore della Commissione europea-Rappresentanza in Italia, Antonio Parenti, sono intervenuti Gianluca Sabatini, direttore Marketing ed Education Business Development di Elis; Manuela Geleng, direttrice Jobs e Skills presso la Direzione delle Politiche sociali ed inclusione della Commissione europea; Donatella Lorato, direttrice Business Development e Campus Director alla European School of Economics; Simona Maschi, ceo e cofondatrice del Copenhagen Institute of Interactive Design; Cristina Grieco, presidente di Indire; Mariapaola Rovetta, partner dello studio Trifirò & Partners avvocati.


di Fabrizio Federici