Quotidiani e Facebook:   una alleanza possibile

La recente notizia di un possibile accordo tra il gigante dei social network Facebook e alcune tra le più importanti testate giornalistiche globali sembra rievocare la celebre frase “se non puoi sconfiggerlo, fattelo amico”. In verità in questo caso non ci sono nemici da sconfiggere…. O meglio, un perdente esiste, ed è il comparto editoriale, il cui stato di sofferenza è ormai da molto tempo sotto gli occhi di tutti.

Nuove strategie di rilancio per i quotidiani, che da una parte non riescono più a vendere abbastanza copie e dall’altro non traggono profitti sufficienti dalle loro versioni online, non sembrano profilarsi all’orizzonte, almeno nell’immediato. E’ innegabile d’altronde che la vita online abbia acquisito una sempre maggiore rilevanza per la gran parte dei cittadini globali. E che, soprattutto nell’ultimo biennio, le connessioni mobili tramite smartphone e tablet abbiano avuto un’impennata incredibile, oltre ogni previsione. Proprio da questo assunto debbono esser partite le testate giornalistiche che negli ultimi mesi hanno negoziato con il gigante dei social, nel tentativo estremo di fermare il proprio declino.

Appare evidente che la creatura di Mark Zuckerberg, con i suoi 1,4 miliardi di utenti in tutto il mondo, costituisca un’occasione ghiottissima per quanti cercano di raccogliere un’audience consistente in una stagione in cui questa tende a configurarsi come sempre più frammentata. Stando ai rumors negli ultimi mesi emergerebbe che Facebook abbia avuto contatti e trattative con diverse media company rispetto alla proposta di ospitare sul proprio sito contenuti di terzi anziché utilizzare il reindirizzamento alla pagina attraverso link esterno, come accaduto finora. I vantaggi per la più importante rete sociale del pianeta sono indiscussi. Un salto di qualità in questa direzione porterebbe sulla piattaforma nuovi contatti, e quindi la chance di profilare nuovi utenti. Non è ancora ben chiaro quale sia il vantaggio – economico, non certo in termini di visibilità – per i quotidiani.

L’esperimento dovrebbe partire già nei prossimi mesi e le prime “cavie” sembrano essere Buzz Feed, National Geographic e finanche il New York Times. Per rendere la proposta di maggior appeal, la piattaforma social sta discutendo le modalità per gli editori di ottenere profitti attraverso contenuti pubblicitari che andranno ad affiancare le notizie. Una scelta di questo tipo potrebbe apparire priva di una specifica ragione. Del resto dal social network i contenuti terzi sono già accessibili tramite link esterni. Il punto, hanno commentato alcuni esperti, è che, l’apertura di una pagina esterna richiede in media 8 secondi. Un tempo certamente risibile in assoluto, ma che tende a diventare un’eternità per coloro che navigano attraverso lo smartphone, spesso disincentivandone l’iniziale ricerca.

Oltre ad ospitare direttamente su Facebook i contenuti, la società di Menlo Park sta discutendo con gli editori modalità tecniche volte ad accelerare la consegna degli articoli. Come molti sanno, anche migliorie marginali in termini di velocità di navigazione di un sito portano grandi aumenti per quanto riguarda la soddisfazione degli utenti, e quindi ad un conseguente incremento nel traffico. Ma non tutti hanno reagito positivamente alla proposta, che anzi sembra aver alimentato sospetti e diffidenza in numerosi organismi di informazione. Molti giornalisti del Guardian hanno suggerito che le negoziazioni vengano fatte insieme per tutto il settore e non per singole testate, aumentando così il potere contrattuale nei confronti dell’Ott.

Altre obiezioni derivano dal rischio di perdere il controllo sia sugli utenti sia sulla pubblicità. Non ci sono dubbi che il comparto sia in rapida evoluzione, quel che lascia perplessi è se sia possibile trovare una soluzione “win-win” per ambo le parti coinvolte.

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:54