Diritti ed Internet: la “Magna Charta”

“Due sono le cose che non hanno precedenti. La prima è che un atto di natura parlamentare è stato sottoposto alla consultazione pubblica. L’altra cosa di cui dobbiamo andare fieri è il fatto che per la prima volta un Parlamento produce una Carta di portata internazionale e di spirito costituzionale. Questa è la prima volta e l’Italia lo ha fatto”.

Queste le parole del presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, alla conferenza stampa a Montecitorio per la presentazione della “Dichiarazione dei diritti di Internet”. Ad un anno dalla sua formazione infatti, la Commissione per i diritti e i doveri in Internet, presieduta dal giurista, nonché ex deputato ed ex garante della privacy, Stefano Rodotà, ha presentato i 14 punti cardine di cui è composta la “Magna Charta” del web.

Secondo quanto la stessa Boldrini conferma, la perfetta sintesi dell’intera Carta è contenuta nel secondo articolo, che sancisce l’accesso ad Internet come “diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale”. L’obiettivo è fornire principi che permettano ai cittadini digitali di essere tutelati rispetto agli interessi che si muovono on-line in un’epoca in cui “Internet è una dimensione della nostra vita, nella nostra esistenza. E lo sarà sempre di più”.

Per la prima volta poi, ha sottolineato la terza carica dello Stato, “per un atto di natura parlamentare abbiamo fatto una consultazione pubblica. Abbiamo dato la parola ai cittadini, ed è un fatto che non ha precedenti. Ci sono stati 14mila accessi e 590 opinioni espresse sui contenuti della Carta. Opinioni di cui, quando possibile, abbiamo tenuto assolutamente conto”.

Il prossimo obiettivo, ha annunciato la Boldrini, “sarà quello di lavorare ad una mozione unitaria che abbia come oggetto questa Dichiarazione e che impegni il Governo a promuovere i princìpi della dichiarazione stessa in sede nazionale e internazionale”.

Il testo infatti verrà presentato a novembre anche all’Internet Governance Forum 2015 in Brasile, primo Paese ad alimentare il dibattito sulla regolamentazione del web. Per l’occasione sarà presente anche Tim Berners-Lee, padre della Rete aperta e pubblica, che proprio lo scorso marzo aveva ricordato quanto fosse necessaria per il web una “Magna Charta”.

Inoltre, ha concluso Boldrini, “lavoreremo con tutti i ministeri a partire dal Miur, perché contiamo che abbia larghissima diffusione nelle scuole tra i giovani”. Infine, la presidente della Camera si è augurata che, con la riforma del regolamento di Montecitorio, si possa considerare anche l’istituzione di una commissione permanente su Internet.

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:56