Innovazione: l’unica   strada da percorrere

Innovazione, questo è il tema o meglio il percorso individuato negli ultimi anni come unica via per permettere al nostro Paese di crescere e di produrre lavoro. A rivelare questa tesi come corretta sono i dati relativi all’occupazione. Le imprese sono infatti disponibili ad assumere nuove unità per dedicare risorse al comparto cosiddetto innovazione, con particolare attenzione al personale dedicato al dipartimento ricerca e sviluppo.

La particolare attenzione rivolta alla ormai definita “Quarta Rivoluzione Industriale”, Industria 4.0, con cui il Governo, tramite provvedimenti interministeriali, ha rinnovato agevolazioni e contributi in favore di quelle aziende che investono in innovazione, aumentando, in taluni casi, le misure del beneficio attualmente fruibile dall’impresa (Credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo).

I dati indicano che sono proprio le aziende ad alto contenuto tecnologico a contribuire maggiormente a creare valore e nuovi posti di lavoro. Solo sul territorio di Milano sono 21mila le nuove unità assunte da imprese innovatrici, l’equivalente del 34 per cento delle assunzioni complessive. La media regionale rimane del 30 per cento, con Brescia che si conferma essere la seconda città su scala lombarda, non solo per il numero complessivo di startup innovative inscritte nella sezione speciale del Registro Imprese ma anche grazie alle 3.700 assunzioni corrispondenti al 25 per cento del totale. Bergamo e Varese le altre province con rispettivamente 3.440 e 2.630, seppur con una rilevanza maggiore per Varese rispetto al valore dei nuovi occupati.

Contrariamente a quanto diffuso nell’immaginario collettivo, il mondo dell’innovazione con particolare merito alle startup innovative creano valore non solo nel mondo del digitale e generano nuovi posti di lavoro, sicuramente riscritti nelle forme e nei modi. In favore di queste iniziative dovranno essere concentrati gli intenti del Governo affinché vengano stanziate le risorse necessarie atte a permettere tanto alle nostre imprese quanto al territorio in cui risiedono ed operano di competere su scala internazionale. Questi presupposti rimangono fondamentali per poter attrarre capitali esteri e nuovi investimenti. L’impegno del Governo con Industria 4.0 è proprio finalizzato a cercare di sostenere le imprese che credono nello sviluppo, che investono in ricerca e sviluppo e che creano progetti ad elevato contenuto tecnologico, seppur non potrà trascurare la riduzione dell’Ires prevista per il 2017.

Uno stimolo significativo è giunto dall’Europa che ha fortemente voluto che anche l’Italia introducesse il cosiddetto “Patent Box”, ossia il regime di tassazione agevolata per i redditi prodotti attraverso l’utilizzo di beni immateriali. Introdotto in Italia con la legge n. 190/2015 (Legge di Stabilità), il Patent Box ha lo scopo di disincentivare politiche fiscali aggressivi tra Paesi comunitari e incentivare il rimpatrio di asset e intangibles collocati in altri Paesi con fiscalità più favorevole.

L’Italia non è sicuramente tra i Paesi maggiormente attenti alla tutela della proprietà intellettuale. Sicuramente questa norma potrà essere il giusto incoraggiamento per portare i nostri imprenditori a proteggere le proprie invenzioni, con particolare attenzione alle informazioni aziendali (know-how) che rappresentano il vero humus per l’innovazione e che concorrono alla composizione del “Made in Italy”, per lo più di realtà con dimensione contenuta, artigianale e piccola e media impresa.

(*) Fondazione 2015

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 03:00