Flipkart: l’India vuole sfidare Alibaba

L’India continua a far parlare di sé. Stavolta però non è Whatsapp a portare alla ribalta delle cronache il Paese asiatico, bensì una piattaforma di e-commerce che ha appena ricevuto un finanziamento di 1,4 miliardi di dollari.

Flipkart, così si chiama la società fondata a Bangalore nel 2007 da Sachin Bansal e Binny Bansal, è dunque a un punto di svolta decisivo per il proprio futuro. Oltre ad aver raggiunto un valore complessivo di 11,6 miliardi, la società ora può infatti contare sulla partecipazione di tre colossi ovvero eBay, Tencent e Microsoft, che insieme agli investitori iniziali (Naspers, Accel Partners, Dst Global e Tiger Global), contribuiranno, o quantomeno tenteranno di contribuire alla realizzazione dell’obiettivo tanto ambito: raggiungere la notorietà e la potenza di Amazon.

Le ragioni dell’investimento sono diverse. Se Microsoft non ha mai avuto un proprio canale di e-commerce, eBay si è vista invece scavalcare da Amazon, tanto che il suo valore in Borsa oggi è di un decimo rispetto al gruppo di Jeff Bezos.

“Il nostro posizionamento e l’espansione di Flipkart massimizzeranno le opportunità di entrambe le compagnie in India”, ha affermato Devin Wenig, presidente e Ceo di eBay, che al momento dell’accordo con la società indiana ha posto come condizione l’acquisto da parte di Flipkart della divisione indiana di eBay, così da concentrare le energie e diventare l’unico competitor credibile di Amazon nel Paese.

Quanto a Tencent, la società, proprietaria di social network e applicazioni per messaggistica istantanea come Qq e Wechat, ma anche servizi di videostreaming e pagamenti on-line, ha fatto sapere tramite il presidente Martin Lau che questa partnership avrà un ruolo strategico nel cercare di sfruttare al massimo le opportunità offerte dell’e-commerce e dai pagamenti digitali in India.

“È un momento storico per l’India - si legge nel comunicato stampa dell’azienda indiana - perché rappresenta il sostegno all’ecosistema tecnologico, alle startup del Paese e alla loro potenzialità di impattare sui mercati tradizionali”.

Credere che gli obiettivi della società si limitino ai confini indiani sarebbe riduttivo. Viene da pensare invece che l’intenzione, ben più ragionevole, sia quella di imporsi sul mercato indiano e conquistarsi la leadership nell’area per poi espandersi a livello internazionale. E chissà che un giorno non riuscirà a competere anche con quello che a oggi sembra essere l’irraggiungibile colosso cinese Alibaba.

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 03:06