Cybersecurity, attenzione agli elettrodomestici connessi

Bisogna fare attenzione agli hacker. Non solo per quanto riguarda i computer e gli smartphone. Sono a rischio anche macchine fotografiche, televisioni e perfino i frigoriferi, nel momento in cui questi sono collegati alla rete. I consumatori sono in allerta. La fonte è autorevole: l’Interpol.

L’organizzazione, dedita al contrasto del crimine internazionale, ha svolto una serie di analisi, nel corso dell’ultima edizione del Digital security challenge, l’evento che si è tenuto questa settimana a Vienna. Sono stati coinvolti 43 esperti di cybercrimine provenienti da 23 Paesi.

Peter Goldgruber, segretario generale del ministero dell’Interno austriaco, sottolinea che “le indagini nell’ambito dei crimini informatici stanno diventando sempre più complesse e gli esercizi operativi come il Digital security challenge, che simulano alcuni ostacoli che gli investigatori affrontano ogni giorno, sono vitali per lo sviluppo delle nostre capacità”.

Secondo Noboru Nakatani, direttore esecutivo del Global complex for innovation dell’Interpol, “il mondo del cybercrime, sempre in evoluzione, presenta costantemente nuove sfide alle forze dell’ordine. Un approccio multilaterale che coinvolga le competenze del settore privato è essenziale per anticipare nuove minacce”.

Per Christian Vezina, responsabile della sicurezza delle informazioni della Vasco data security, “le organizzazioni che offrono prodotti connessi devono investire per fornire un’adeguata sicurezza. Inoltre, i consumatori devono essere istruiti su come proteggere al meglio i loro dispositivi. In mancanza di ciò, essi saranno riluttanti a sperimentare nuove esperienze con il rischio che non venga sfruttato a pieno il potenziale di questa tecnologia rivoluzionaria”.

L’Interpol ricorda di cambiare le password con cui gli apparecchi escono dalla fabbrica, di aggiornare i programmi, di disattivare le opzioni che consentono l’accesso da remoto e di fare particolare attenzione quando si comprano oggetti di seconda mano.

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 03:27