Il social contro le fake news

Il nome di Jimmy Wales era già noto nell’ambiente degli internauti per avere fondato nel 2001, insieme a Larry Sanger, Wikipedia, la più famosa e consultata Enciclopedia online, nata per diffondere conoscenza libera e gratuita in rete e che annovera ben oltre 55 milioni di utenti registrati.

Ebbene, ad ottobre, è ritornato agli onori della cronaca per aver dato vita a WT:social, un nuovo social network incentrato sulla diffusone delle notizie che, però, ed ecco dov’è la grande novità, sono neutrali e verificate.

Che le fake news rappresentino uno dei maggiori problemi del mondo dell’informazione contemporaneo è cosa ormai nota: si tratta di informazioni falsificate, manipolate con l’intento di orientare l’opinione pubblica verso obiettivi specifici e determinati. Ne circolano di ogni genere, da quelle sensazionalistiche di costume e curiosità, tutto sommato innocue, a quelle invece ben più insidiose che riguardano gli ambiti sensibili di economia, cronaca e politica.

Per quanto riguarda il nostro paese, secondo l’ultima indagine di Agcom pubblicata ad aprile di quest’anno, le notizie infondate o ingannevoli erano in netta crescita: basti pensare che solo gli ambiti di cronaca e politica congiuntamente rappresentavano il 56 per cento delle fake news.

Con l’avvento dei Social Media, questo fenomeno si è ulteriormente acutizzato, grazie al tam tam che permette di condividere in pochi secondi le notizie con migliaia, se non milioni di altri utenti, senza però avere gli strumenti necessari per verificarne l’effettiva fondatezza e veridicità.

Ebbene, stando alle promesse, WT:social potrebbe rappresentare un vero argine a tutto questo, poiché permette ai giornalisti ed ai volontari di pubblicare notizie imparziali e verificate.

Wales, aveva già tentato questa strada in passato fondando nel 2017 WikiTribune, una prima piattaforma di informazione libera ed accertata che però ha chiuso i battenti dopo un solo anno, per i risultati non in linea con i programmi.

Ora ci riprova, sempre con l’ambizione di contenere le storture del sistema mediatico, attraverso la diffusione di notizie verificate, obiettive e prive di connotazioni politiche di parte, servendosi anche di un algoritmo che, a differenza dei social media tradizionali, non favorisce le notizie con più gradimento o visualizzazioni, ma segue la sequenza temporale dei post.

L’acceso al social, che garantisce totale protezione della privacy,  è consentito a partire dall’età di 13 anni ed è prevista la corresponsione di un canone mensile di 12 euro, non essendo presente la pubblicità: “Gli attuali social network si reggono su un modello di business sbagliato legato alla pubblicità una soluzione che premia i contenuti falsi e il clickbaitingha spiegato Wales, che però ha anche promesso che a tempo debito, WT:social diventerà gratuito e si finanzierà con donazioni private seguendo la stessa logica di Wikipedia.

A distanza di due mesi dalla sua apertura, WT:social ha registrato un buon successo, con il numero di utenti che supera i  230 mila.

Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 10:36