“Droga degli zombie”: il piano del Governo contro il fentanyl

“Per i casi di intossicazione acute letali, quindi nei casi di autopsie, per i dati 2023 sono emersi solo 4 casi in cui è presente anche il fentanyl, solo in un caso è stato la causa principale del decesso". Così Sabrina Rossi Strano, presidente dei tossicologi forensi, nel corso della conferenza stampa di ieri a Palazzo Chigi sulle attività di contrasto alla cosiddetta “droga degli zombie”. Il Governo, dal canto suo, si sta muovendo per contrastare questa sostanza stupefacente e altri oppioidi sintetici. Come indicato da Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio: “La prima impressione è che la maggiore attenzione derivante dal lavoro avviato stia facendo emergere un fenomeno che in Italia non ha le conseguenze devastanti che si registrano negli Stati uniti ma che comunque esiste, come dimostrano i casi registrati a Perugia, Piacenza, Gioia Tauro”.

A ciò si aggiunge l’intervento di Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri: “In perfetta sintonia con i nostri alleati internazionali, stiamo lavorando per contrastare l’uso delle droghe sintetiche: questa minaccia è stata al centro dei lavori del G7. Abbiamo stabilito una collaborazione operativa contro la produzione e la diffusione. Questo lavoro in stretta collaborazione con Mantovano e l’Interno: stiamo lavorando anche con gli Usa, ci sono state più di una riunione con Antony Blinken che ringrazia l’Italia per il suo impegno. la nostra ambasciata a Washington sta lavorando su altre azioni coordinate. Abbiamo disposto una campagna informativa come ministero. E il tema sarà al centro dei miei incontri con i Paesi asiatici”. E poi: “Abbiamo lanciato una campagna promossa attraverso la nostra rete di 319 sedi, comprese scuole italiane all’estero, a favore di un piano di prevenzione italiano che viene presentato in tutti i Paesi del mondo e ai giovani italiani per diffondere una coscienza tra italiani all’estero e diplomatici. Uno sforzo importante per contrastare il fenomeno”.

Mantovano, inoltre, osserva: “Vi è una dimensione internazionale del contrasto al fentanyl che passa innanzitutto attraverso il monitoraggio del web che è la via principale per l’ingresso della sostanza in Italia. In particolare, nel dark web su siti cinesi soprattutto, con pagamenti in criptovalute che significa non tracciabilità e ciò rende le indagini difficili e complesse”. Inoltre, Mantovano invita le “famiglie a stare attente per verificare che gli adolescenti evitino di praticare questi siti. L’acquisto può avvenire con prescrizioni vere e proprie, con vendita come farmaco ma anche con denominazioni mascherate: ad esempio dietro l’espressione China White si cela il fentanyl. Su questo aspetto lavorano l’intelligence e le forze di polizia. La Procura nazionale antimafia – insiste – ha costituito un gruppo di lavoro composto da alcuni procuratori distrettuali per elaborare protocolli d’intervento. Sono state sensibilizzate tutte le procure, anche quelle ordinarie e c'è un'attenzione particolare verso quelle attività che non cadano sotto l’azione penale”.

Infine, Tajani ammette: “Siamo pronti a fare accordi con tutti i Paesi per combattere le droghe sintetiche: un tema che sarà al centro del vertice con i paesi dell’Asia centrale. È una battaglia globale: certamente lavoreremo con l’Onu e anche con la Cina. È un fenomeno che va stroncato prima che abbia numeri troppo grandi”.

Aggiornato il 10 maggio 2024 alle ore 14:11