La promozione dello sport come strumento di pace e di sviluppo

Si è tenuta ieri a Roma, presso la sala consiliare “Giulio Marinozzi” la conferenza intitolata “Il contributo dello sport alla promozione dello sviluppo e della pace”, organizzata dall’Universities Network for Children in Armed Conflict (Unetchac) e dall’Università degli studi di Roma “Foro Italico”, nella cui sede si è svolta questa iniziativa promossa dai due enti come seguito delle attività che hanno celebrato la Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace e per contribuire a sensibilizzare su questo tema di grande attualità.

È ormai noto come lo sport contribuisca non solo a favorire e promuovere uno stile di vita sano, ma anche a rafforzare la coesione sociale, in particolar modo tra i più giovani; oltre a essere un veicolo di competizione e divertimento, lo sport rappresenta infatti anche un potente strumento di inclusione, sviluppo e pace e ancora di più in contesti particolarmente disagiati o in aree di conflitto.

Questo il tema al centro di questa importante conferenza promossa da Unetchac, prima rete internazionale di università impegnata nella protezione dei bambini in situazioni di conflitto e post-conflitto e che porta avanti, attraverso un approccio multidisciplinare, attività di ricerca e progetti per la tutela di minori particolarmente vulnerabili, e dall’Università degli studi di Roma “Foro Italico”, partner della Rete e unico ateneo in Italia dedicato interamente allo studio delle scienze motorie e sportive. 

La conferenza, che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, del mondo accademico e della società civile, è stata aperta dal Rettore dell’Università “Foro Italico”, Attilio Parisi, dal Prorettore Fabio Pigozzi, e dal Segretario generale di Unetchac, Laura Guercio. È intervenuto per un saluto anche Massimiliano Atelli, Capo di Gabinetto del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha evidenziato il valore sociale dello sport anche come strumento di dialogo a fronte delle sfide del nostro tempo.

“Lo sport si configura senza dubbio come una risorsa fondamentale anche nella promozione di diritti fondamentali dei bambini che vivono in o che sono costretti a fuggire da zone di guerra – afferma Laura Guercio, Segretario generale di Unetchac – Considerato il ruolo dello sport implicitamente riconosciuto da alcune norme internazionali e la sua attuale valenza sociale, la comunità internazionale deve promuovere indubbiamente una maggiore attenzione allo sport quale diritto fondamentale della persona, in particolare dei bambini in situazioni di conflitto armato, che ad oggi non è sancito in alcuna convenzione internazionale”.

Giovani studenti e ricercatori di Unetchac e della “Foro Italico” hanno condiviso con i partecipanti la propria esperienza formativa e di attività sul campo relativamente alla implementazione di progetti sportivi con vocazione sociale e ricerche sul diritto allo sport.

“La partecipazione attiva dei giovani è un aspetto che va sempre promosso, in particolare in iniziative come questa che sono rivolte soprattutto ai giovani e organizzate nell’ambito di università e centri di formazione afferma Giovanna Gnerre Landini, responsabile per Unetchac per le relazioni con università, studenti e associazioni perché solo promuovendo tale partecipazione si contribuisce realmente a valorizzare il loro ruolo di agenti di cambiamento e il loro contributo concreto nella costruzione di società pacifiche e inclusive”.

Il riconoscimento del valore educativo e sociale dell’attività sportiva consente di pensare allo sport quale mediatore e vero e proprio promotore di valori condivisi da accogliere, ovunque nel mondo, come un bene comune.

Aggiornato il 24 aprile 2024 alle ore 18:04