Ritratti. Joselu, quando il destino è Real

“Alguien me puede dar un link bueno para ver el Madrid?”. È il 23 agosto del 2012 e José Luís Sanmartín Mato, noto come Joselu, chiede sull’allora Twitter – oggi X – un link buono per vedere la partita dei blancos. Lo stesso Joselu che, l’altro giorno, con una doppietta in tre minuti ribalta un risultato che sembrava ormai segnato (contro il Bayern Monaco) e regala la vittoria agli spagnoli, consegnando così l’ennesima finale di Champions League (la diciottesima) per le merengues allenate da Carlo Ancelotti. Basterebbe questo per scrivere un libro dei sogni, con ornamenti barocchi sul destino, la vita e i treni che passano.

Il centravanti – 34 anni – approderà a Wembley, con i compagni, per il capitolo conclusivo della competizione. Dall’altra parte ci saranno i tedeschi del Borussia Dortmund. E Joselu sarà di nuovo protagonista? Chi crede nella cabala, potrebbe averci fatto già un pensierino. Se poi aggiungiamo che i madrilisti un anno fa volevano in rosa – e sicuramente vogliono ancora – il francese Kylian Mbappé, il gioco della favola a occhi aperti è più che reale.

Joselu in carriera fa parte della squadra delle riserve del Real, poi inizia un giro pindarico tra Hoffenheim, Eintracht Francoforte, Hannover, Stoke City, Deportivo La Coruña, Newcastle, Alavés, Espanyol. Qui colleziona 34 partite e 16 gol, un biglietto da visita che gli consente, a 32 anni, di vestire la maglia della Nazionale spagnola. E infine l’arrivo, in prestito, al Real. Il resto è storia. Una storia che ancora non ha messo il punto conclusivo. Non resta che vedere i titoli di coda. Sperando di trovare un link buono per l’occasione.

Aggiornato il 10 maggio 2024 alle ore 17:28