Festival del Cinema di Frontiera: la kermesse siciliana dei film d’autore

Nella settimana di Marzamemi (14-19 settembre 2021), Lucia Sardo ha monopolizzato l’interesse degli spettatori del Festival del Cinema di Frontiera. L’attrice, omaggiata con il premio alla carriera, è reduce dalle riprese di From Scratch, una serie tivù targata Netflix, girata a Los Angeles, che vedremo nell’autunno 2022. Prodotta da Hello Sunshine di Reese Witherspoon, il progetto televisivo è tratta dalla biografia di Tembi Locke. L’adattamento è curato da Attica Locke. Racconta la storia di un’afroamericana che si innamora di uno cuoco siciliano durante un soggiorno studio a Firenze. I due costruiscono una nuova vita a Los Angeles, fondendo le loro culture. Nel libro From Scratch: A Memoir of Love, Sicily and Finding Home, Tembi Locke racconta la sua storia d’amore con un italiano e il suo dolore dopo la morte prematura dell’amato. Insieme alla Sardo figurano altri due interpreti siciliani: Paride Benassai e Roberta Rigano. Professionalità e impegno ripagano: Lucia Sardo, originaria di Francofonte e catanese d’adozione, ha alle spalle lunghi anni di cinema, teatro e tivù. La Sardo interpreta la suocera di Zoe Saldana, “ragazza meravigliosa, dolcissima, semplice e umile”. Quando alla Sardo hanno proposto di sostenere il provino, l’attrice ha pensato che non ce l’avrebbe fatta a recitare in una lingua diversa. E, invece, dopo 18 ore di volo, l’attrice de I cento passi ha conquistato Hollywood.

Il Festival del Cinema di Frontiera, ideato e diretto da Nello Correale, è stato organizzato dalla Associazione Turistica Pro Loco Marzamemi e Tipota Movie Movie Company, in collaborazione con l’associazione Cenaco.

La Selezione Ufficiale del “Concorto” è stata firmata dalla Filmoteca Laboratorio 451 e curata dal giornalista Andrea Di Falco, in collaborazione con Chiara Pitti, Elisa Ragusa e Francesco Savarino. Quest’anno sono stati iscritti ben 171 corti. Di questi, solo 12 sono stati ammessi al concorso e 7 fuori concorso. I Paesi in cui sono stati prodotti i film brevi sono 11: Italia, Argentina, Sudan, Qatar, Belgio, Grecia, Stati Uniti, Egitto, Francia, Repubblica Islamica dell’Iran, Cina. In questa sezione, hanno destato entusiasmo due corti fuori concorso: Zagara di Martina Bonfiglio e Dream di Davide Vigore. Il primo film breve ha ricevuto a Roma il Premio per la migliore sceneggiatura al XIV Festival “Tulipani di seta nera” 2021. È stato proiettato nel Cortile di Villadorata alla presenza della protagonista Marianna Castagna. Un’attrice vittoriese che vive in Spagna e riceve consensi anche in Italia. Quella di Marianna Castagna è una storia di passione e sacrificio. Di valigie e traslochi. Di andate e ritorni. Nel corto Zagara, Marianna Castagna interpreta Lucia, la protagonista. Una ragazza che deve decidere se inseguire la propria vocazione (scrivere per il cinema) oppure assecondare il “bene” della propria famiglia, seguendo da vicino gli affanni di un padre malato di alzheimer. “La bellezza di Zagara – sottolinea l’attrice – si esprime attraverso due temi molto delicati: la malattia che uccide i ricordi e la lotta per realizzare i propri sogni. Questo film breve mi ha dato una grande forza. Infatti, un paio d’anni fa ho deciso di ricominciare la mia vita in Spagna. Anche se il cammino è ancora lungo, ora credo un po’ di più in me stessa: come donna e come attrice. Le donne sono forti. Perché quando soffrono sanno reagire. Non dimentichiamolo mai”.

Da qualche anno Marianna Castagna vive e lavora a Madrid. Dopo il diploma al Liceo Linguistico, lascia la Sicilia e si trasferisce a Roma, dove frequenta l’Università Roma Tre indirizzo Dams Cinema. Nella Capitale segue i corsi dell’Accademia Fondamenta diretta dal regista teatrale Giancarlo Sammartano e i laboratori dell’Accademia Teatro Azione, fondata dagli attori Isabella del Bianco e Cristiano Censi. Sempre a Roma frequenta i laboratori diretti dagli attori-registi Sergio Castellitto e Giovanni Veronesi. Segue i corsi della Scuola di doppiaggio Voice Art. A Milano prende parte al Corso di aiuto regia tenuto negli studi Asa Polaris. A Madrid frequenta il Corso di interpretazione cinematografica di Inaki Aierra. Oltre al cortometraggio Zagara è stata protagonista de La giostra di pietra (Italia 2018, 14’) di Mario Leclere. Lo stesso regista cubano l’ha diretta anche nel lungometraggio Il giusto peso (Italia 2017, 90’). Marianna Castagna figura tra gli interpreti principali degli episodi pilota di due serie tivù iberiche di prossima uscita: A través del túnel (Spagna, 2021, 30’) di Fran Rodríguez e El guion (Spagna 2021, 30’) di David Rubira.

Il corto Dream di Davide Vigore racconta la storia di Pietro. Il ragazzo ha un unico grande sogno: correre con il cavallo Dream al Palio di Buonriposo. Il suo desidero, però, viene stroncato dal padre, che preferisce far gareggiare Peppe, il figlio maggiore. Pietro sembra rinunciare alla gara, ma l’incontro con Elvira lo porta a una reazione. È giunto il momento di passare all’età adulta.

Davide Vigore nasce a Enna nel 1989. Si diploma al Centro sperimentale di cinematografa sezione documentari di Palermo. Nel corso degli studi realizza corti e documentari. Nel 2015 vince il Premio Doc/it e i DocUnder30 (Miglior film e Miglior regia) con il film Fuorigioco, mentre nel 2016, con La compagna solitudine partecipa al Bellaria Film Festival. Nel 2016 il corto La viaggiatrice è in concorso alla 73ma Mostra internazionale del cinema di Venezia sezione MigrArt. Vince ai Nastri d’Argento 2017 e viene selezionato al 70° Festival di Cannes. Nel 2019 presenta in concorso a Giovani autori italiani, a Venezia, il film breve La bellezza imperfetta.

Non è mancata, in questa XXI edizione del Festival del Cinema di Frontiera, un ricordo di Franco Battiato, amico e sostenitore della manifestazione sin dalla prima edizione. Il musicista è stato omaggiato con la proiezione di PerdutoAmor (2003), suo film d’esordio da regista. I film del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera e gli eventi collaterali sono stati presentati, anche sul magazine online MyMovies. Da segnalare anche la collaborazione con Mubi, la piattaforma streaming del cinema d’autore. Location d’eccezione del festival “dal vivo” è il borgo marinaro di Marzamemi, frazione del comune di Pachino, in provincia di Siracusa. Nonostante la Sicilia si sia trovata in “Zona gialla” causa pandemia, la kermesse siciliana dei film d’autore è andata in scena fino a domenica 19 settembre.

I numeri del festival: 4 schermi, 20 lungometraggi, 6 film in concorso, 20 corti, di cui 12 in concorso. E, ancora, 12 incontri con gli autori, 6 performance teatrali, 2 spettacoli musicali e oltre 30 ospiti. Sono sei i bellissimi luoghi d’ambientazione del festival: la Piazza Regina Margherita, la Loggia della Tonnara, il Cortile di Villadorata e, novità di quest’anno, anche la Sala Politeama di Pachino. L’accesso per gli spettatori è stato garantito esclusivamente con la presentazione del Green pass.

Tra gli appuntamenti più applauditi del festival, si è registrata la proiezione, in Piazza Regina Margherita, del film muto The crowd (La folla) di King Vidor, con l’accompagnamento musicale dell’Ensemble Darshan. Si tratta di un evento nell’evento ideato e curato vent’anni fa dallo storico del cinema Sebastiano Gesù.

Di assoluto prestigio i film e i corti premiati nel corso dell’edizione numero 21 Festival del Cinema di Frontiera. Europa di Haider Rashid è il film vincitore dell’edizione numero 21 Festival del Cinema di Frontiera. Lo ha deciso la giuria composta dalla stessa Lucia Sardo, dal regista Roland Sejko e dal direttore della fotografia Daniele Ciprì. Ecco la motivazione: “Il tragitto di un giovane immigrato nel tentativo di superare il confine si trasforma in una lotta di sopravvivenza in una foresta senza confini e piena di insidie, set di un’esperienza vissuta e metafora di un intero continente. Con toni quasi documentaristici, e una regia che fa immergere lo spettatore nell’esperienza del protagonista, ogni inquadratura in Europa è un grido silenzioso contro l’imbarbarimento del continente del suo titolo”. Il riconoscimento è stato consegnato da Roland Sejko e Lucia Sardo ad Haider Rashid e a Sonia Giannetto, che con il cineasta italo-iracheno ha scritto e montato il film.

Il Premio speciale della giuria, per la sezione lungometraggi, è invece andato a Balloon di Pema Tseden perché, “grazie a una ricerca visiva da grande artigiano dell’immagine – si legge nella motivazione – Pema Tedsen trasforma la storia intima di un dramma familiare allo scontro con le politiche sul numero dei figli, in un film che, dai paesaggi sperduti del Tibet e i volti sofferti dei suoi abitanti, allarga la visione in temi universali di filosofia, spiritualità e poesia”.

La tecnica di Cric è invece il Miglior cortometraggio della sezione ConCorto, per la giuria composta dai registi Giovanna Sonnino, Giovanni Virgilio e Davide Vigore con la seguente motivazione: “Tra industrializzazione e cultura contadina, il corto riesce a farci tornare ai tempi del primo bacio. Quel primo bacio che resterà, sempre, l’incontro più bello della nostra adolescenza. La regia, lucida e concreta, racconta una storia piena di sentimenti. Anche l’uso della pellicola con cui è stato girato il film breve ci riporta indietro con la memoria”.

Il corto Stephanie del belga Leonardo van Dijl si è aggiudicato il Premio speciale della giuria, “per la capacità di raccontare, sia con le parole che con le immagini, la tensione emotiva di Stephanie, piccola protagonista di un’intima e coinvolgente storia di formazione”. Al cortometraggio Head dell’iraniano Esmaeil Gorji è andata una menzione speciale, “per la personale messinscena di una vicenda surreale, portata avanti con una sapiente regia che ha la capacità di condurci in un mondo lontano e antico, con un linguaggio estremamente contemporaneo”.

Quest’anno è stato istituito il Premio giuria giovani, a cura degli studenti del Liceo classico dell’istituto Michelangelo Bartolo di Pachino. Un’iniziativa che, come ha precisato ieri sera sul palco di Piazza Regina Margherita il direttore artistico Nello Correale “rappresenta solo il punto di partenza di un progetto che, nel corso dei prossimi anni, mirerà a coinvolgere sempre più i giovani nella lettura dei film. Perché sono loro, i ragazzi, a rappresentare il futuro del cinema. E l’attenzione, l’impegno e il livello delle motivazioni realizzate dagli studenti di Pachino hanno dimostrato che il percorso intrapreso è quello giusto”.

Tre i premi assegnati dalla giuria giovani ai film in concorso. Il film vincitore è La vita che verrà di Phyllida Lloyd. Perché “di grandissima attualità, è un film forte, toccante e angosciante insieme, che ha il merito di parlare a tutti gli spettatori; un’opera che celebra con misura ed equilibrio la forza d’animo della protagonista e che fa della resilienza agli ostacoli della vita il suo punto di forza e il suo messaggio principale. La storia è un inno di speranza per tutti coloro che desiderano ripartire, senza mai arrendersi o scoraggiarsi. Essere tenaci, combattivi, credere fino in fondo in sé stessi, è la strada maestra per uscire dalle situazioni avverse”. Al secondo posto si è classificato Gagarine di Fanny Liatard, Jérémy Trouil. Terza piazza per La cordigliera dei sogni di Patricio Guzmán.

 

(*) Nella foto sono ritratti: l’attrice Lucia Sardo e la presentatrice Gisella Calì.

(**) Nella foto sono ritratti: la giornalista Paola Altomonte, la scrittrice Simona Lo Iacono, l’attrice Marianna Castagna e il direttore artistico Nello Correale.

(***) Nella foto sono ritratti: l’attrice Marianna Castagna e il giornalista Andrea Di Falco.

(****) Nella foto sono ritratti: il giornalista Andrea Di Falco, il regista Andrea Traina e la giornalista Paola Altomonte.

(*****) Nella foto sono ritratti: il giornalista Andrea Di Falco, il regista Andrea Traina e la giornalista Paola Altomonte.

(******) Nella foto sono ritratti: i registi Giovanna Sonnino, Davide Vigore e Giovanni Virgilio insieme al giornalista Andrea Di Falco.

(*******) Nella foto sono ritratti: la presentatrice Gisella Calì e l’attore David Coco.

 

 

Aggiornato il 25 settembre 2021 alle ore 12:41