La Festa di Roma, Dario Argento premia Tarantino

Dario Argento consegna a Quentin Tarantino il Premio alla carriera. È il momento più intenso andato in scena ieri alla Festa del cinema di Roma. La Sala Sinopoli dell’Auditorium, gremita di giornalisti, critici e fan del regista americano, assiste entusiasta all’Incontro ravvicinato, curato dal direttore artistico Antonio Monda. Irruenza verbale e risata compulsiva, il Tarantino affabulatore affascina gli astanti raccontando le visioni. Tra suggestioni, sussulti cinefili e dichiarazioni d’amore, l’autore omaggia il cinema italiano. “Il buono e il brutto e il cattivo di Sergio Leone è il mio film preferito”, dice. Ed Ennio Morricone è “un gigante”. Le parole di Tarantino, tradotte da Olga Fernando, sono intervallate dalla visione di estratti del suo cinema. Con un ultimo, epico frammento tratto da Pulp Fiction: John Travolta e Uma Thurman che danzano sulle note della travolgente You Never Can Tell di Chuck Berry, sulla pista da ballo dell’immaginario ristorante chiamato Jack Rabbit Slims. “Il film – sottolinea Tarantino – ebbe l’attenzione negativa di molti critici per i temi e lo stile. Non bisogna essere troppo sensibili, e non vedere mai le cose come un attacco personale. Comunque, va detto, ai tempi di Pulp Fiction, era molto diverso. Se lo avessi fatto solo quattro anni dopo, sarebbe stato più complicato”.

Quanto a C’era una volta a... Hollywood, uscito appena in tempo, prima della pandemia, “sono stato comunque fortunato – annota ironicamente – come un uccello che riesce ad uscire da una finestra pochi secondi prima che si chiuda”. Tre dei suoi attori feticcio, oltre a Travolta anche Samuel L. Jackson e Christoph Waltz, inviano affettuosi videomessaggi. “Mi piacerebbe da morire girare un film in Italia, a Cinecittà sarebbe pazzesco”, sottolinea. Magari uno Spaghetti Western. “Ho sempre avuto una opinione alta di me stesso, soprattutto come sceneggiatore”. Racconta di quando da giovane aspirante attore inserisce nel curriculum due sonore bugie: “Scrissi che avevo recitato per Jean-Luc Godard in Re Lear, un film terrificante. Non puoi resistere più di cinque minuti. Pensavo che tanto nessuno l’aveva visto. Poi Zombie di George A. Romero, nella scena di una gang di motociclisti c’era uno che mi somigliava. Non avevo ancora fatto nulla, da qualche parte dovevo cominciare”. Le scene violente del suo cinema lo divertono molto. “Scrivendo Bastardi senza gloria – afferma – non mi sono detto, ecco, ora cambio la Storia. Mi sono messo in trappola da solo, non sapevo come uscirne è ho ucciso Hitler in una sala da cinema. Mi sembrava una buona idea”.

Strappare lungo i bordi di Zerocalcare. Zerocalcare, nome d’arte di Michele Rech, alla Festa di Roma presenta due dei sei episodi di Strappare lungo i bordi, un’irresistibile miniserie tivù animata disponibile su Netflix dal 17 novembre. Ne sono protagonisti alcuni dei classici personaggi da lui inventati sulla carta, come Sarah, Secco e l’immancabile Armadillo, con la voce di Valerio Mastandrea. Divertente fino alle lacrime, demenziale, irripetibile. Strappare lungo i bordi è il successo annunciato di un maestro del fumetto contemporaneo. Racconta la periferia romana e gli amici di sempre. “Chi mi capirà nel mondo Netflix?”, s’interroga Zerocalcare. “Non dirò certo mai che questa serie piacerà ovunque. Ma la sintonia probabilmente la troverò in chi sta ‘impicciato’ come me, in quelli che provano inadeguatezza da quando sono piccoli fino ai novant’anni. Piacerò, insomma, a chi come me, non amando il calcio e il ballo, e sentendosi sempre fuori luogo, è arrivato prima al punk e poi ai centri sociali. Mi amerà chi si sente costretto nel percorso assegnato”. 

Il programma di oggi. Alle 19.30, in Sala Petrassi, è in programma un altro Incontro ravvicinato con un regista di culto. Alla Festa di Roma arriva Alfonso Cuarón. Esponente di spicco della Nouvelle Vague messicana. Tra le preaperture della Festa di Roma figura Se dicessimo la verità di Emanuela Giordano e Giulia Minoli, alla Sala dello Spazio Scena a Trastevere. Alle ore 21 del Teatro Manzoni di Cassino (Frosinone), per la Selezione Ufficiale, viene proiettato L’Arminuta, film del salernitano Giuseppe Bonito. Tratto dall’omonimo romanzo bestseller di Donatella Di Pietrantonio vincitore del Premio Campiello 2017. Alle 22, nella Sala Sinopoli dell’Auditorium, è previsto The Lost Leonardo del danese Andreas Koefoed.

Il programma di domani. Alle 16, nella Sala Sinopoli è in programma la visione di Stories of a Generation with Pope Francis di Simona Ercolani. Papa Francesco è il coinvolgente narratore di questa docu-serie in quattro episodi, con persone della terza età provenienti da tutto il mondo, che condividono le loro incredibili esperienze di vita.

Alle 16.30, nella Sala Petrassi, è previsto Scalfari. A Sentimental Journey documentario di Michele Mally. Eugenio Scalfari, 96 anni, l’intellettuale, il giornalista, il fondatore del quotidiano La Repubblica: questo documentario lo svela nella sua dimensione privata, attraverso gli occhi delle sue figlie, Enrica e Donata, e il loro dialogo con il padre, in un confronto che ripercorre ricordi, dinamiche familiari, fatti di cronaca, politica e Storia, raccontando l’intreccio tra pubblico e privato, il tempo della vecchiaia, l’amicizia con Papa Francesco.

Alle 19, nella Sala Sinopoli, per la Selezione Ufficiale, è la volta di I Am Zlatan dello svedese Jens Sjögren. Questa è la storia di crescita e formazione del calciatore Zlatan Ibrahimovic in un problematico sobborgo svedese. Figlio di immigrati balcanici, trova nel gioco del calcio la possibilità di emanciparsi da un ambiente difficile. Il suo formidabile talento e la conquista della fiducia in sé stesso lo hanno catapultato, contro ogni pronostico, sulle vette del calcio internazionale, portandolo a giocare per squadre come Ajax, Juventus, Inter, Milan, Barcellona, Paris Saint-Germain, Manchester United, a vincere finora trentuno trofei e a diventare il primo calciatore a giocare con sette squadre diverse in Champions League.

Alle 22, nella Sala Sinopoli, è prevista la visione di A casa tutti bene, la serie di Gabriele Muccino, tratta dall’omino film del regista romano. È il racconto degli stessi personaggi del film incarnati da una nuova scuderia di attori.

Alle 22.30, in Sala Petrassi, per la Selezione Ufficiale, è previsto il film Terrorizers del regista taiwanese Ho Wi-ding. A Taipei, prima della pandemia di Covid-19, le esistenze di un gruppo di giovani anime perdute sono coinvolte e intrecciate in una storia corale fatta di amore, desiderio, passione, invidia e vendetta, che ruota intorno a ciò che accade prima e dopo un tragico atto di violenza commesso in pubblico.

 

 

 

 

 

Aggiornato il 20 ottobre 2021 alle ore 14:31