Lust for life. Alla voce “vita di eccessi” conserva la propria aurea un giovanotto del Michigan che oggi compie 75 anni. Lui è James Newell Osterberg Jr.: per qualcuno è “l’Iguana”, per altri è Iggy Pop. La forma interessa relativamente, perché ciò che conta è la sostanza. Di sicuro non lo troveremo mai alla bocciofila: più probabile su un palco, a torso nudo, con lo sguardo strafottente, incurante delle rughe sul volto, segno di una esistenza a barra dritta. Fregandosene di tutto e tutti: tanti saluti ai benpensanti e we don’t care come preghiera della buonanotte. Dopotutto, è considerato il padrino del punk, arma letale con cui puntualmente ha colpito sotto la cintura quella massa informe meglio nota come mainstream.

Vederlo ancora fa proprio invidia: fisico integro, sguardo spiritato, capello selvaggio. Un provocatore per vocazione, un’icona della musica, quella maledetta il giusto, quella che ti rende un fico al cospetto di tanta superficialità artistica. Con i The Stooges firmerà tre album che meriteranno un proprio spazio nella Bibbia delle sette note (The Stooges, Fun House, Raw Power). Poi ci sarà l’amicizia con David Bowie e la carriera da solista.

Impatto, carisma, lo stage diving quando tuffarsi in mezzo al pubblico ancora non è roba da letteratura spicciola. Per rendere l’idea, è consigliabile la visione del documentario Gimme Danger di Jim Jarmusch incentrato sull’epopea targata The Stooges. Ma c’è un’avvertenza: non è per deboli di cuore.

Per il resto ogni parola è superflua. A Iggy Pop e al suo “non sono in vendita” diciamo “grazie” ogni giorno per averci fatto sentire, almeno una volta nella nostra esistenza, meno banali del solito. Buon compleanno.

Aggiornato il 21 aprile 2022 alle ore 13:24