Ogni forma d’arte può rivelarsi terapeutica per la propria mente. La scrittura, la pittura, la musica e le molteplici espressioni artistiche aiutano ad entrare maggiormente in contatto con se stessi e possono essere rivelatorie, catartiche. Ne è un esempio la storia di Salvatore Cafiero raccontata nel libroPhoenix. Il potere immenso della musica”, scritto a quattro mani con Lisa Di Giovanni e presentato presso la sede dell’Anas Lazio in via Pietro Bembo a Roma venerdì scorso.

Salvatore Cafiero è oggi un musicista, cantautore e produttore affermato, ha appena concluso un importante tour insieme a Raf e Umberto Tozzi, è stato membro della band di Gianluca Grignani aggiudicandosi il premio come “Miglior chitarrista dell’anno” nel 2015. Vanta collaborazioni con diversi artisti come Eros Ramazzotti, i Tiromancino ed Elodie e la sua carriera è contraddistinta da un’ampia esperienza live sia a livello nazionale che internazionale. Salvatore nasce con una malattia riconosciuta come tale solo nel 2005 e associata, soprattutto negli anni Novanta, all’anoressia o a disturbi psichici.

Passa la sua infanzia e adolescenza in uno stato di perenne sofferenza ma riesce a trovare nella musica il suo luogo sicuro, quasi una dimensione parallela che prima lo conforta e poi lo spinge a reagire. Oggi i prodotti per i celiaci si possono trovare in qualsiasi supermercato, ma fino a poco tempo fa la celiachia era una malattia della quale non si sapeva praticamente nulla.

Grazie all’incontro e l’incoraggiamento di Lisa Di Giovanni, scrittrice, poetessa, portavoce dell’Anas e divulgatrice di cultura, Salvatore decide di raccontare la sua storia e ci regala l’immagine di lui bambino in cantina, con la chitarra rubata al fratello, che trova pace in quel suono melodico.

Un libro universale che parla a tutti, grandi e piccoli, una storia di coraggio che vuole essere un esempio positivo e stimolante.

Aggiornato il 30 maggio 2022 alle ore 09:07