World Business Angel Investment Forum: nuove prospettive sull’economia globale

Gli effetti della pandemia sanitaria da coronavirus sulle startup europee e mondiali sono stati molto incisivi. Sono moltissime le realtà imprenditoriali innovative che vivono momenti di difficoltà legate alla mancanza di fondi, alla tassazione che non è stata sospesa e rimandata e alla burocrazia pregnante, senza dimenticare il calo della fiducia dei consumatori e degli acquisti. Tuttavia, l’attuale situazione socio economica ha generato anche una novità: quella di guardare con estrema attenzione all’innovazione, sottolineando la necessità di intraprendere politiche serie di digitalizzazione e, in alcuni casi, trasformare completamente il modello di business applicato e le metodologie di commercializzazione. Un’analisi che è stata confermata dai rappresentanti del World Business Angels Investment Forum che attraverso uno studio approfondito vuole presentare le proprie analisi e proposte al G20.

Recentemente, il World Business Angels Investment Forum, con imprenditori provenienti da 81 paesi diversi, si è riunito, tramite piattaforma digitale, per stilare le proposte di ripresa, elencare dati e statistiche e ribadire quali sono le difficoltà delle imprese legate all’innovazione. Secondo le analisi elaborate dal Forum internazionale, per il 46,5 per cento degli imprenditori innovativi, l’impatto della pandemia sarà visibile soltanto nei prossimi sei mesi e nel corso del prossimo anno, mentre il 40,16 per cento delle imprese dichiara di aver affrontato con decisione e innovazione la propria attività e di essere abbastanza sicuro nel riuscire a superare l’attuale crisi economica e sociale.

Durante i lavori, Baybars Altuntas, direttore esecutivo del World Business Angels Investment Forum ha descritto ciò che saranno le tendenze per i prossimi mesi: “Gli imprenditori innovativi nel mondo post coronavirus sono quelli che possono comprendere i mutevoli comportamenti dei consumatori. Un cambiamento epocale, provocato dal coronavirus che deve farci riflettere sulle nuove prospettive da intraprendere, delle innovazioni che dobbiamo sviluppare”. La trasformazione del modo di fare business appare una necessità così come l’innovazione sta generando cambiamenti epocali. La sfida è guidare tali cambiamenti riuscendo a non essere travolti dalle difficoltà. Per l’Italia è intervenuta Valentina di Milla, nominata l’anno scorso come International partner del “Wbaf”, il World Business Angel Investment Forum, per rappresentare l’Italia tra i più importanti investitori mondiali all’interno del comitato “Global Women Leader Committee”.

L’imprenditrice di Milla, amministratore della società di consulenza “Ralian Research & Consultancy”, ha relazionato sulle difficoltà italiane evidenziando alcune caratteristiche economiche tipiche della nostra Penisola: “Lo scenario economico post pandemico italiano è all’insegna della risalita debole. Il settore industriale, già in difficoltà prima dell’emergenza sanitaria, con il lockdown ha registrato un collasso che, tuttavia, a partire dalle riaperture del 3 maggio è in fase di risalita e di recupero, entrambi parziali, registrando un incoraggiante 45,4 (dati Purchasing Managers Index). Non altrettanto incoraggianti i dati del settore servizi che registrano dati ancora molto bassi, pari a 28,9. Il problema di fondo è la mancanza di stimolo da parte della domanda che determina accumuli di scorte e resistenza allo slancio da parte degli imprenditori. Lo shock produttivo di più profonda consistenza è senz’altro quello subìto da settori come gomma e plastica, veicoli e comparto tessile e dell’abbigliamento.

Per quanto riguarda l’export il crollo di aprile è del 34,5 per cento ed è relativo ai più importanti mercati. I settori più colpiti da tale shock sono i beni durevoli e di investimento, che per quanto necessari il loro acquisto può senz’altro essere procrastinato se non estremamente urgente. Il settore export, per quanto riguarda il manifatturiero può essere il vero punto di forza in questa ripresa. Molte regioni italiane, infatti, al fine di tutelare il famosissimo brand Made in Italy e dare nuovo slancio al settore dell’export stanno provvedendo a richiedere una riformulazione dei meccanismi di funzionamento delle Zes che fino ad oggi interessano solo i territori del sud, in ritardo rispetto alle regioni settentrionale in tema di Pil e di condizioni economiche e sociali.

Il fenomeno da non sottovalutare, però, è l’interesse crescente delle imprese del nord Italia verso questo strumento di accelerazione di sviluppo economico. Il tessuto imprenditoriale italiano chiede defiscalizzazione e deburocratizzazione. È infatti risaputo che molte delle misure previste dal nostro Governo non sono ancora state attuate per l’enorme apparato burocratico che ci caratterizza e ciò a danno di imprese, famiglie e soggetti economici”. Obiettivo del World Business Angel Investment Forum è quello di aiutare, attraverso importanti investimenti in start up, quelle imprese che hanno un sogno e a questo sogno legano l’idea di uno sviluppo economico armonico, sostenibile, innovativo e giusto, senza esclusione di nessuno per mancanza di capitale e con lo sguardo al futuro e alla digitalizzazione dei servizi.

Aggiornato il 02 luglio 2020 alle ore 12:57