Pressing imprese, continuare a garantire liquidità

Continuare a garantire la necessaria liquidità alle imprese. È l’appello che arriva dalle associazioni che rappresentano le aziende di diversi settori, dalle banche all’agricoltura, dal commercio all’edilizia, che, con una lettera congiunta inviata alle istituzioni italiane, vanno in pressing sul Governo perché il prossimo “Decreto sostegni” assicuri le giuste risposte ad attività su cui la crisi sanitaria determinata dal Covid “continua a incidere negativamente”.

Nella lettera, firmata da 16 sigle (Abi, Alleanza delle Cooperative Italiane - Agci, Confcooperative, Legacoop - Casartigiani, Agricoltori Italiani, Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane, Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Piccola e media impresa, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confetra, Confimi Industria, Confindustria e Copagri), le rappresentanze delle imprese chiedono che il Dl in corso di definizione contenga “misure di semplice applicazione, che siano effettivamente efficaci e immediatamente operative, senza prevedere l’emanazione di una regolamentazione secondaria per la piena operatività”.

In particolare, sulla liquidità, le imprese chiedono una proroga delle cosiddette moratorie, oltre alla necessità che siano di automatica applicazione, evitando complicazioni burocratiche. Sul fronte dei finanziamenti garantiti, poi, le imprese ritengono “ineludibile” una proroga delle misure del “Dl liquidità” in coerenza con la proroga dal Temporary Framework. Essenziale anche il prolungamento della durata dei finanziamenti garantiti: le imprese suggeriscono di portarla ad “almeno 10 anni”, ma senza dimenticare che “ci sono settori particolarmente colpiti che hanno urgente necessità di interventi più incisivi, anche modificando le regole del Temporary Framework”.

Non vanno invece modificate le modalità di accesso al Fondo di Garanzia Pmi e le garanzie Ismea, chiedono le imprese, sollecitando anche di “favorire operazioni di rinegoziazione del debito, attraverso idonei strumenti di garanzia”.

Necessario, infine, equiparare le condizioni di accesso alla ‘Garanzia Italia’ a quelle previste per il Fondo di garanzia Pmi e ampliare l’accesso ai sostegni alla liquidità anche alle aziende ammesse a piani di ristrutturazione prima della pandemia.

Aggiornato il 11 maggio 2021 alle ore 18:22