Bollette gas e luce: aumenti da oggi

Al via gli aumenti di bollette gas e luce. Partono le maggiorazioni che sono previste nel quarto trimestre a partire da oggi. Ma cosa accadrà? In sostanza, si passerà da una media di +29, 8 per cento per l’elettricità al 14,4 per cento per il gas. Questi i numeri dopo l’intervento del Governo il quale, con un decreto di urgenza, ha “limato” l’impatto per 29 milioni di famiglie e sei milioni di micro-imprese. Senza questa misura dell’Esecutivo – come indicato da l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) – “le alte quotazioni dei permessi di emissione di Co2, avrebbero portato ad un aumento superiore al 45 per cento della bolletta dell’elettricità e di oltre il 30 per cento di quella del gas”.

Le spese per la famiglia tipo

Secondo Arera l’aumento per la famiglia tipo “che ha consumi medi di energia elettrica di 2.700 kwh (chilowattora) all’anno e una potenza impegnata di 3 kw (chilowatt), per il gas i consumi sono di 1.400 metri cubi annui, in tutela sarà infatti ridotto a +29,8 per cento per la bolletta dell’elettricità e a +14,4 per cento per quella del gas (grazie anche alla riduzione dell’Iva contenuta nel decreto)”.

Non solo: gli incrementi tariffari sono stati sostanzialmente azzerati dal decreto, ha spiegato l’Arera, per le famiglie che godono del diritto di sconto per l’elettricità e del bonus gas, in base ai dati dell’Isee. Più precisamente: “La spesa annuale per la famiglia-tipo sarà di circa 631 euro, con una variazione del +30 per cento rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 145 euro su base annua). La spesa annuale della famiglia-tipo per la bolletta gas nel 2021 sarà di circa 1.130 euro, con una variazione del +15 per cento circa rispetto al 2020 (corrispondente ad un aumento di circa 155 euro su base annua). Nei confronti con il 2020 – ha insistito – si deve tener conto dei prezzi particolarmente bassi riscontrati nel periodo della pandemia. Per l’elettricità, infatti, la spesa annua del 2021 è superiore di circa il 13 per cento rispetto a quella pre-Covid del 2019, mentre per il gas si è sostanzialmente tornati ai livelli del 2019”.

Il commento

Stefano Besseghini, presidente dell’Arera, ha riferito: “Siamo in presenza di un ulteriore incremento del costo delle materie prime, più ampio ed imprevedibile del precedente. L’intervento del Governo, cui abbiamo fornito il necessario supporto tecnico, ammorbidisce gli effetti in una fase delicata della ripresa per proteggere i consumatori più fragili. Accanto all’attenzione alle famiglie in più grave difficoltà, è ormai evidente l’ampia percentuale di famiglie e imprese che, pur essendo “nella media”, fatica a sopportare la quotidianità. È a maggior ragione necessario – ha terminato – un continuo lavoro per sfruttare tutte le opportunità per una riduzione strutturale dei costi energetici”.

Gli aumenti: i motivi

Arera ha evidenziato che “gli aumenti, a livello internazionale, sono legati al trend di forte crescita delle quotazioni delle principali materie prime energetiche; in particolare, i prezzi europei del gas sono cresciuti di oltre l’80 per cento nel terzo trimestre del 2021 rispetto al secondo, con picchi nei mercati all’ingrosso di oltre 70 euro/mwh (milliwattora) nella seconda metà di settembre (contro i circa 20 euro/mwh di inizio anno). Prezzi correlati anche al prezzo della Co2 che, dalla fine del mese di agosto di quest’anno, si è attestato oltre i 60 euro/tCo2. A titolo di confronto, si pensi che nel mese di settembre del 2020 la Co2 valeva circa 28 euro/tCO2. Nel confronto con il secondo trimestre del 2021, il prezzo medio rilevato nel terzo trimestre è risultato in aumento del 13 per cento circa. Aumenti delle materie prime e della C02 che confermano forti ripercussioni sui prezzi finali dei consumatori anche in altri Paesi europei, come la Spagna e la Francia”.

Aggiornato il 01 ottobre 2021 alle ore 12:01