Istat, prezzi: sale l’inflazione

“Secondo le stime preliminari, nel mese di ottobre 2021 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,6 per cento su base mensile e del 2,9 per cento su base annua (da +2,5 per cento del mese precedente)”. Questo è quanto riferito dall’Istat.

Secondo l’Istituto nazionale di statistica, l’ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell’inflazione “è in larga parte dovuta, anche nel mese di ottobre, ai prezzi dei beni energetici (da +20,2 per cento di settembre a +22,9 per cento) sia a quelli della componente regolamentata (da +34,3 per cento a +37 per cento) sia ai prezzi di quella non regolamentata (da +13,3 per cento a +15 per cento). Accelerano rispetto al mese di settembre, ma in misura minore, anche i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +1 per cento a +1,4 per cento) e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,0 per cento a +2,4 per cento)”.

“L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale da +1 per cento a +1,2 per cento, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +1,1 per cento. L’aumento congiunturale dell’indice generale – ha detto l’Istat – è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei beni energetici regolamentati (+12,6 per cento) e solo in misura minore a quella dei prezzi degli energetici non regolamentati (+1 per cento) e degli alimentari non lavorati (+0,7 per cento). Diminuiscono, invece, per ragioni ascrivibili per lo più a fattori stagionali, i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-0,7 per cento) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,3 per cento)”.

Ancora l’Istat: “Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +3,6 per cento a +4 per cento), mentre la crescita di quelli dei servizi è stabile (+1,3 per cento); il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni rimane negativo (-2,7 punti percentuali), ampliandosi rispetto a quello registrato a settembre (-2,3).

L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,8 per cento per l’indice generale e a +0,8 per cento per la componente di fondo”.

“Accelerano i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +0,9 per cento a +1,2 per cento) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,6 per cento a +3,2 per cento). Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra un aumento dello 0,8 per cento su base mensile e del 3,1 per cento su base annua (da +2,9 per cento di settembre)”.

Il Pil

Nel terzo trimestre del 2021, ha notato l’Istat, “si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato del 2,6 per cento rispetto al trimestre precedente e del 3,8 per cento in termini tendenziali. Il terzo trimestre del 2021 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2020”.

Non solo: “La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2021 è pari a +6,1 per cento”.

 

 

 

Aggiornato il 29 ottobre 2021 alle ore 17:07