Industria, Istat: “Produzione +0,1 per cento mese,+4,4 per cento anno”

Nella media del terzo trimestre il livello della produzione cresce dell’1,0 per cento rispetto al trimestre precedente. A settembre 2021 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dello 0,1 per cento rispetto ad agosto. È quanto sostiene l’Istat. L’indice destagionalizzato mensile, si legge nella nota dell’Istituto di Statistica, mostra un aumento congiunturale sostenuto per i beni di consumo (+3,3 per cento) e una crescita più contenuta per l’energia (+1,3 per cento) e i beni intermedi (+0,9 per cento); viceversa, si osserva una diminuzione per i beni strumentali (-1,0 per cento). A livello tendenziale si registrano, invece, incrementi tendenziali marcati per i beni intermedi (+7,1 per cento), i beni strumentali (+4,9 per cento) e quelli di consumo (+4,5 per cento); diminuisce, invece, il comparto dell’energia (-4,2 per cento). I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+13,3 per cento), la fabbricazione di macchinari (+11,4 per cento) e la metallurgia e la fabbricazione di prodotti in metallo (+9,6 per cento).

Flessioni tendenziali si registrano nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-11,7 per cento), nelle attività estrattive (-6,3 per cento), nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore e acqua (-5,0 per cento) e nella fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (-0,3 per cento). La produzione di metallurgia segna un aumento del 23,5 per cento mentre la produzione di apparecchiature elettriche segna una crescita del 26,8 per cento. Si registra un +21,5 per cento per i mezzi di trasporto mentre flette la produzione di prodotti farmaceutici con un -1,9 per cento rispetto ai primi 9 mesi del 2020.

I dati Istat sulla produzione industriale sono “insoddisfacenti. Ci attendevamo un rialzo maggiore, anche se non si può parlare di dati negativi visto che si resta in territorio positivo rispetto ai valori pre-pandemia”: lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. “Secondo il nostro studio, infatti, a settembre la produzione non solo, come riporta l’Istat, è superiore dell’1,5 per cento su febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, traguardo raggiunto molto spesso nei mesi precedenti, ma per la terza volta il livello resta superiore anche nel confronto con gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia, anche se di un impercettibile +0,1 per cento (arrancano, però, i beni di consumo, che segnano un -2,2 per cento). Certo la soddisfazione è minima se si considera che la produzione resta ancora inferiore andando indietro sia di due anni, -0,5 per cento su settembre 2019, che di tre, -2,4 per cento su settembre 2018”, conclude Dona.

I dati Istat sulla produzione industriale di settembre “segnano un rallentamento della crescita del comparto, confermato dall’andamento trimestrale che, secondo l’istituto di statistica, nel terzo trimestre dell’anno registra una crescita inferiore rispetto ai trimestri precedenti”. Lo afferma il Codacons. “L’industria italiana dovrà fare i conti con l’allarme bollette scattato a ottobre, e con la crisi delle materie prime e dei carburanti che sta portando ad incrementi dei listini in tutti i settori – spiega il presidente Carlo Rienzi – il nostro timore è che nei prossimi mesi il comparto industriale possa andare incontro a una brusca frenata, anche per effetto dei minori consumi da parte delle famiglie che, a fronte della sostenuta crescita dei prezzi al dettaglio, taglieranno la spesa”.

Aggiornato il 10 novembre 2021 alle ore 16:51