Paura di Omicron, affondano i listini europei

Il ceo di Moderna prevede un “calo sostanziale” dell’efficacia degli attuali vaccini contro la variante Omicron. Stéphane Bancel intervistato dal sito del Financial Times, pensa che “in nessun modo l’efficacia possa essere la stessa che abbiamo avuto con la Delta”. Per Bancel è prevedibile “un calo sostanziale” dell’efficacia dei vecchi vaccini: “Non so dire di quanto perché dobbiamo aspettare i dati. Ma tutti gli scienziati con cui ho parlato dicono che non sarà buono”. Il ceo di Moderna, le cui parole hanno avuto un forte impatto sui mercati, facendo cadere Borse e petrolio, si attende di disporre dei dati attendibili sull’efficacia degli attuali vaccini e sulla pericolosità della variante in un paio di settimane ma serviranno mesi prima di disporre di una produzione di massa di nuovi vaccini. “Moderna e Pfizer non possono produrre miliardi di dosi la prossima settima, è matematicamente impossibile. Ma possiamo avere i miliardi di dosi entro l’estate? Sicuro”, ha detto Bancel prevedendo che Moderna possa produrre 2-3 miliardi di dosi nel 2022.

La variante Omicron fa paura. E le Borse ne risentono. Piazza Affari risale dai minimi della mattinata ma resta pesante, al pari degli altri listini europei. L’incertezza influisce inevitabilmente sull’economia. Il Ftse Mib cede l’1,6 per cento, Francoforte l’1,5 per cento, Londra e Parigi l’1,4 per cento mentre Madrid indossa la maglia nera (-2 per cento). I timori per una frenata dell’economia e per nuove restrizioni impattano anche sul petrolio, che vede il brent cedere il 2,9 per cento a 71,31 dollari al barile e il wti scendere del 2,6 per cento a 68,15 dollari.

Sale invece il prezzo del gas naturale, che sconta i timori di un inverno freddo e attende l’esito di alcune aste di gas russo che daranno il polso della disponibilità di Mosca ad aprire i rubinetti verso l’Europa. I future sul mercato di Amsterdam, benchmark del prezzo del gas europeo, avanzano del 5,2 per cento a 98,3 euro al megawattora in un contesto in cui i prezzi dell’energia hanno contribuito al balzo del 4,9 per cento dell’inflazione dell’Eurozona a novembre. A Piazza Affari soffrono Stellantis (-3,7 per cento), Mediolanum (-2,7 per cento), Tenaris (-2,6 per cento), Cnh (-2,6 per cento), Leonardo (-2,5 per cento), Eni (-2,4 per cento) ed Exor (-2,4 per cento), che terrà oggi il suo investor day.

In Europa a pagare dazio sono soprattutto i titoli dell’energia, per effetto del calo del petrolio, quelli dipendenti dal ciclo economico, come auto e retailer, e i titoli legati al turismo e ai viaggi. La paura per la variante Omicron torna a farsi sentire, affondando le Borse asiatiche. Tokyo ha chiuso in calo dell’1,6 per cento e Seul del 2,4 per cento, Hong Kong, ancora aperta, cede il 2,6 per cento, mentre limitano i cali allo 0,2 per cento Shanghai e Shenzhen.

Aggiornato il 30 novembre 2021 alle ore 13:15