Caro bollette: attesa per il Cdm

giovedì 20 gennaio 2022


Fronteggiare il caro bollette con un piano di tagli a lungo termine, mentre per i ristori alla fine dovrebbe essere stanziato un miliardo. Questi i temi in agenda da discutere nel Consiglio dei ministri. Nel provvedimento, a quanto pare, non rientrerebbe l’intervento sugli extra-profitti delle aziende energetiche.

Calmierare i prezzi dell’energia

L’obiettivo dell’Esecutivo è quello di calmierare i prezzi dell’energia che stanno portando al caro bollette. In che modo? Recuperando un miliardo e mezzo di euro con i proventi delle aste di Co2, oltre alla cartolarizzazione di una serie di oneri di sistema, del valore di 2,5 miliardi. Un totale, quindi, di 4 miliardi senza scostamenti del deficit.

“Valutare ulteriori misure”

Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, in aula alla Camera – nel corso di una interrogazione – sul caro bollette ha spiegato che “il Governo è intervenuto a più riprese attraverso misure aventi carattere di urgenza” e che “non va sottovalutato il notevole sforzo compiuto di recente, in occasione della legge di bilancio 2022. Tuttavia, l’eccezionalità della situazione rischia di offuscare l’efficacia delle azioni messe in atto dal Governo e induce alla valutazione di ulteriori misure di carattere prettamente strutturale”. Non solo: per Cingolani le misure “possono essere così sinteticamente riassunte: promuovere una revisione delle regole del mercato elettrico, da sviluppare su base europea, per consentire ai consumatori di beneficiare degli investimenti e dei minori costi dell’energia prodotta da fonti rinnovabili; accelerare in modo significativo il tasso di installazioni delle fonti rinnovabili e delle infrastrutture necessarie per la decarbonizzazione, attraverso la semplificazione dei procedimenti autorizzativi e la pianificazione dell’installazione di nuovi impianti (aree idonee), nonché mediante nuovi incentivi, con programmazione di lungo termine, coperti, almeno parzialmente, dal Pnrr e dai proventi delle aste Ets su tutti i fronti: rinnovabili elettriche, efficienza energetica, gas rinnovabili, rinnovabili termiche, anche in assetti di comunità energetiche; proteggere i consumatori più esposti ai maggiori costi dell’energia, attraverso la posta in essere di azioni a contrasto della povertà energetica e assicurando una protezione rafforzata dei clienti vulnerabili; rafforzare gli strumenti a salvaguardia dei livelli di competitività delle imprese ad alto consumo di energia, sia attraverso strumenti di mercato sia con meccanismi di compensazione”.

La paura delle imprese

Infine, secondo uno studio di Confcommercio svolto in collaborazione con Nomisma Energia, lo “spettro” del caro energia “continua a fare paura alle imprese del commercio, della ricettività e della ristorazione che nel 2022, nonostante le misure di contenimento già adottate dal Governo, dovranno sostenere un aumento della bolletta energetica con una spesa complessiva per gas ed elettricità che passerà da 11,3 miliardi di euro del 2021 a 19,9 miliardi (+76 per cento). Un conto salatissimo per un milione di imprese: le più colpite dalla pandemia e che ora rischiano in tantissime la chiusura anche a causa dei rincari energetici”. In particolare, “per l’elettricità, le imprese di questi settori, con un consumo complessivo di 22 miliardi di chilowattora, con le nuove tariffe in vigore dal primo gennaio, vedranno aumentare la bolletta da 7,4 miliardi di euro nel 2021 a 13,9 nel 2022. A questa spesa – è stato evidenziato – si deve poi aggiungere quella, altrettanto pesante, per il gas che, con un consumo complessivo di 5 miliardi di metri cubi, vedrà la bolletta aumentare da 3,9 miliardi euro nel 2021 a 6 miliardi nel 2022”.


di Brigida Baracchi