Istat, valori record per l’occupazione a febbraio

Dopo il calo registrato a gennaio, l’occupazione – a febbraio – “torna a crescere per effetto dell’aumento dei dipendenti permanenti che raggiungono i 15 milioni 969mila”. Questo quanto indicato dall’Istat, che aggiunge: “Il numero degli occupati – pari a 23 milioni 773mila – è superiore a quello di febbraio 2023 di 351mila unità, come sintesi dell’incremento di 603mila dipendenti permanenti e della diminuzione di 200mila dipendenti a termine e di 53mila autonomi”. Su base mensile, poi, “il tasso di occupazione sale al 61,9 per cento, quello di disoccupazione al 7,5 per cento mentre il tasso di inattività scende al 33 per cento”.

Nello specifico, l’Istituto nazionale di statistica sottolinea: “L’occupazione cresce (+0,2 per cento, pari a +41mila unità) tra gli uomini, i maggiori di 24 anni e i dipendenti permanenti; cala invece tra le donne, i 15-24enni, i dipendenti a termine e gli autonomi”. Dopodiché, viene indicato che “l’aumento del numero di persone in cerca di lavoro (+2,5 per cento, pari a +46mila unità) interessa entrambi i generi e ogni classe d’età. Il tasso di disoccupazione totale sale al 7,5 per cento (+0,2 punti), quello giovanile al 22,8 per cento (+0,7 punti)”.

La diminuzione del numero di inattivi (-0,5 per cento, pari a -65mila unità, tra i 15 e i 64 anni) si osserva “sia per gli uomini sia per le donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 15-24enni tra i quali l’inattività cresce. Il tasso di inattività scende al 33 per cento (-0,2 punti). Confrontando il trimestre dicembre 2023-febbraio 2024 con quello precedente (settembre-novembre 2023), si registra un aumento del livello di occupazione pari allo 0,3 per cento, per un totale di 65mila occupati”.

Una crescita dell’occupazione, visionata nel confronto trimestrale, che “si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-3,3 per cento, pari a -65mila unità) e all’aumento degli inattivi (+0,3 per cento, +41mila unità)”. Tra l’altro, il numero di occupati, a febbraio, sorpassa dell’1,5 per cento (+351mila unità) quello di un anno fa. “L’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, a eccezione dei 15-24enni tra i quali l’occupazione è in calo. Il tasso di occupazione sale in un anno di 0,8 punti percentuali”. Rispetto allo stesso mese del 2023, “calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,2 per cento, -63mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,9 per cento, pari a -239mila)”.

L’Ufficio studi di Confcommercio, nel commentare i dati dell’Istat, spiega: “L’incremento rilevato a febbraio sul versante dell’occupazione conferma la nostra posizione, per niente pessimistica, con cui avevamo letto il dato, negativo, del mese precedente. Il mercato del lavoro continua a mostrare importanti segnali di vivacità con tassi di attività e di occupazione che il nostro sistema non aveva mai sperimentato”. D’altro canto, viene ribadito che “non mancano segnali di fragilità legati, in particolare, all'andamento dell’occupazione femminile, decisamente meno vivace, e alle prospettive del lavoro autonomo, in continua e preoccupante riduzione”.

Maria Teresa Bellucci, viceministra al Lavoro e delle Politiche sociali, rivela: “Con il Governo Meloni il tasso di occupazione tocca un altro record arrivando al 62 per cento, un dato storico lanciato dall’Istat, che vogliamo consolidare e che zittisce tutti i profeti di sventura che tifano contro l’Italia e gli italiani. Aver eliminato l’iniquo assistenzialismo del reddito di cittadinanza – va avanti – abbassato le tasse sul lavoro e sostenuto l’occupazione ha incoraggiato le aziende ad assumere. Più lavoro significa più crescita, più opportunità, ma anche più diritti ed eguaglianza”.

Infine, Confesercenti parla di un mercato del lavoro “a due velocità: da un lato l’occupazione dipendente, che continua a crescere e a consolidarsi; dall’altro il mondo del lavoro indipendente, che, tra alti e bassi, sembra avere imboccato ormai da qualche tempo una parabola discendente”. E ancora: “Fare impresa, per le piccole imprese e i lavoratori autonomi è sempre più complicato, soprattutto per quelli che si rivolgono maggiormente al mercato interno. Occorre adottare provvedimenti per rigenerare il tessuto imprenditoriale, un pacchetto di misure ad hoc per sostenere le piccole attività, a partire da fisco e formazione”.

Aggiornato il 03 aprile 2024 alle ore 14:31