L’État, c’est moi

La casa brucia e (quasi) tutti tacciono e fan finta di nulla. Siamo realisti: fanno benissimo. Stimati magistrati sorpresi col proverbiale “sorcio in bocca” dell’illegalità e quasi tutti (politici sia di destra, sia di sinistra e soprattutto i coraggiosissimi “giornalisti d’assalto”) tacciono o sussurrano e parlano e scrivono d’altro come nulla fosse. E fanno bene. Avveniva così nei Paesi dell’Est comunista e durante il fascismo. Avviene così anche nei territori dominati dalla mafia. L’omertà è regola prudente dove c’è il terrore diffuso da un potere assoluto (legibus solutus) e incontrollato. E anche noi ci adeguiamo. Shhhhh, silenzio!

“Si rischia di diffondere la notizia” – diciamo anche noi all’unisono con quell’integerrimo e incorruttibile magistrato che tiene per sé un corpo di reato e ne parla solo con amici fidati.

“Si rischia di delegittimare la magistratura” – gli fanno eco un altro famoso ex procuratore antimafia e il giornalista-direttore tanto bravo da essere soprannominato “il bravaglio”. E hanno ragione. Nessun timore di cadere nel ridicolo. Il senso dello humor non è popolare di questi tempi. Diciamo la verità e siamo realisti: la Magistratura è tutto e il resto è nulla e bisogna sempre avere fiducia in essa. Si sbaglia chi fa credere che la casta dei magistrati, anzi un gruppetto di Pm iperpoliticizzati, pretenderebbe di incarnare la dea Giustizia. Il partito dei Pm (e dei giornalisti al loro servizio) incarna in effetti il bene comune. Esso è il Fine supremo e il Tutto. E tutto il resto è nulla. La democrazia, la trasparenza, le regole, le leggi, il popolo e lo Stato sono nulla al confronto dei Salvatori che incarnano la legge, la Giustizia e la Virtù anche quando sembri che le stiano violando. E si devono piegare al loro servizio. Anzi, “l’État, c’est moi”.

Siamo realisti: Il partito dei Pm in Italia è lo Stato e può fare ciò che vuole, sicuro che nessun altro potere lo può contrastare. È la sovrana irresponsabilità dei re… Ed è un bene che sia così. Per questo quasi tutti tacciono pubblicamente e si limitano a sussurrare: politici, giornalisti e non solo.

Aggiornato il 11 maggio 2021 alle ore 13:10