La strategia politica dei chiusuristi

venerdì 9 luglio 2021


Sebbene si stia vivendo un lungo, estenuante paradosso di uno stato d’emergenza senza emergenza, i paladini delle chiusure difficilmente ci lasceranno vivere tranquilli nella prossima stagione fredda. Lo dimostra un recente intervento del ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso dei lavori della conferenza programmatica del Partito Socialista italiano.

“Il nostro Paese attraversa una fase diversa, la campagna di vaccinazione prosegue in modo positivo e ora la situazione è cambiata favorevolmente” ha detto Speranza, aggiungendo però che “non dobbiamo assolutamente considerare vinta la sfida” contro il Coronavirus. Pertanto serve la “massima attenzione, anche alla luce di una presenza di nuove varianti che non ci fanno stare tranquilli. La partita è ancora tutta da giocare: l’epidemia non è chiusa”.

Quindi, malgrado la presenza dei vaccini e un lento ma inarrestabile processo di coadattamento tra il Sars-Cov-2 e l’essere umano, così come avviene per tutti i virus da millenni, ancora una volta uno dei più impresentabili membri dell’attuale Governo ci ricorda con voce melliflua che dobbiamo morire se non di Covid-19 sicuramente di rabbia repressa nel continuare a subire le conseguenze sociali, psicologiche ed economiche di una emergenza infinita senza emergenza.

Personalmente continuo a pensare che Speranza, al pari di tanti altri geni che stanno cavalcando la pandemia dal primo momento, stia portando avanti una strategia politica abbastanza semplice, direi quasi elementare. In soldoni, dopo essere riusciti a trasformare il contrasto a un virus a relativa bassa letalità in una sorta di Terza guerra mondiale – così definita persino dal presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo – i fautori di un regime sanitario di stampo orwelliano, i quali hanno imposto una sospensione senza precedenti delle garanzie costituzionali, la tireranno ancora per le lunghe prima di mollare l’osso delle nostre libertà. Probabilmente cercheranno di resistere con la tragica pagliacciata delle restrizioni fino a ridosso delle prossime elezioni parlamentari, così da potersi rivendere la loro grande vittoria contro un nemico ancora più letale dell’Armata Rossa.

Ed è per questo motivo, a mio parere, che il prode Speranza si porta avanti con il lavoro, attaccandosi in modo vergognosamente strumentale al tema delle varianti. Varianti che, vorrei ricordare, costituiscono una evoluzione normale per i virus in generale e per i Coronavirus in particolare, con la tendenza a selezionare i ceppi più “bravi” a replicarsi e anche meno letali proprio per adattarsi meglio all’ospite. Così sembra andare avanti il rapporto tra queste invisibili entità biologiche e l’uomo da millenni ma, a quanto pare, Speranza e i suoi soci del terrore diffuso ancora non lo sanno o fingono di non saperlo.

Nel frattempo non resta che goderci l’estate, in attesa della prossima campagna invernale di una insensata guerra sanitaria. Una guerra che oramai sul fronte delle cure e della profilassi sappiamo affrontare assai bene, ma non su quello delle necessarie scelte politiche. Scelte sciagurate che, nel caso di un terzo, insensato lockdown, risulterebbero catastrofiche.


di Claudio Romiti