Per il bene del Pianeta ci tolgono la libertà

È difficile capire se il vizio di fissare il dito, evitando di volgere lo sguardo alla Luna, sia solo di noi italiani o un po’ di tutto il Pianeta, e fatta eccezione solo per certe sparute Comunità sciamaniche andine (peraltro a pericolo estinzione sia numerica che culturale).

Comunque evitiamo di parlare di vaccini e virus, ed invece concentriamoci sul fatto che meno di vent’anni fa un vertice tra alta dirigenza Onu, multinazionali e Wto (Organizzazione mondiale del commercio) ha lungamente ascoltato il parere di scienziati (demografi, economisti, agronomi, biologi, informatici) sul futuro dell’uomo e della Terra. Scienziati e potenti hanno così trovato un punto d’accordo sul fatto che necessitasse accelerare sulla teoria di fine secolo scorso sul controllo (ovvero: metà della popolazione con lavoro contrattualizzato sarebbe stata impiegata per controllare e monitorare la vita di tutti gli umani), che le nazioni avrebbero dovuto varare politiche di contenimento demografico e delle nascite (a tal proposito l’Onu ascoltava la relazione dei demografi cinesi), che si sarebbero dovute inserire norme utili a limitare bisogni e desideri umani (limiti all’acquisizione di patrimoni, alla tesaurizzazione monetaria, all’acquisto di beni, alla fruizione di servizi turistico-ristorativi), che la virtualizzazione delle attività umane avrebbe permesso di limitare la mobilità degli individui e gli stessi bisogni, che gli obblighi tecnologico-cibernetici avrebbero limitato a meno persone la fruibilità e l’ambizione.

Noi piccoli italiani ci siamo così visti calare per legge regionale l’obbligo alla contabilizzazione calorimetrica domestica, che permette (o dovrebbe) ad un ufficio regionale di conoscere temperatura ed uso del riscaldamento di ogni condomino: chi non è in regola con la contabilizzazione vive in una casa fuorilegge non certificabile energeticamente. Poi c’è l’obbligo d’aggiornare ogni due anni auto (moto, camion) alla categoria ecologica euro: siamo arrivati all’euro sette e si pensa già all’euro otto, e chi non s’adegua viene multato. Quindi c’è la tracciatura e la politica bancaria d’indirizzo: i soldi depositati in banca non sono certo a disposizione del risparmiatore italiano, ma in uso esclusivo del sistema bancario europeo. Ne deriva che, se usassimo una somma consistente del nostro risparmio per comprare un determinato bene, troveremmo i freni della banca, che ci consiglierebbe di usare diversamente i nostri soldi, casomai per comprare titoli, obbligazioni o fondi assicurativi.

“Ma perché vuole compare un immobile o un’auto per suo figlio – ci direbbe il consulente – ricorra a casa in fitto ed auto a noleggio lungo termine, usi i suoi risparmi per un investimento da noi consigliato”. E stesso discorso per i viaggi, il turismo, che ormai sarà sempre più appannaggio dei veri ricchi: la ricerca cibernetica offre al resto della popolazione le vacanze virtuali. Queste ultime permettono che non vi siano spostamenti umani, né dispendio di risorse economiche da parte dell’individuo, che rimarrebbe in casa a Ferragosto collegato al computer (casomai con lieve sedazione) con maschera sul viso e tattile alle mani, in modo da avere la quasi completa sensazione pseudo onirica d’essere in vacanza ai Tropici come al Sestriere.

Anche i passatempi vengono decimati per il bene della Terra: all’indice il restauro d’auto e moto d’epoca (ritenuto non politicamente corretto e nemico della green economy), così anche la nautica da diporto, la pesca e la caccia, i viaggi con mezzi propri, i party con gli amici, il bricolage in genere. Nella sfera di contenimento dei popoli ci sono le politiche d’indirizzo alla non riproduzione umana, l’incentivo all’eutanasia per motivi economici (il caso di chi cade in povertà irreversibile per motivi fiscali, bancari, giudiziari), i motivi criminologico-scientifici ed economici alla base della reintroduzione della pena capitale nell’ordinamento degli Stati occidentali, il diniego delle cure per motivi sanitari e previdenziali.

Direttamente collegata a queste iniziative ci sarebbe la nuova politica detentiva, quella che potrebbe spaccare la politica italiana: ovvero tra chi vorrebbe riforme che riducano la detenzione a pochissimi casi, e chi invece perorerebbe un uso massivo della detenzione casomai affidandola a privati ed a strutture multinazionali specializzate (in Usa vi operano da anni). E questo perché il carcere sottrae per periodi più o meno lunghi l’individuo dal circuito sociale, evitando che concorra sul lavoro, sul divertimento, sulle opportunità varie: in pratica il carcere sottrarrebbe gli individui dall’affollato gioco dei bisogni e delle ambizioni.

Perché queste politiche abbiano presa occorrerebbe pianificare una politica educativa: ecco che nelle scuole sono stati introdotti testi che mirano a formare bambini non ambiziosi, ciberneticamente controllabili, con amorfa concezione sessuale, irreggimentabili e facilmente disgiungibili dalla famiglia d’origine e tradizionale. Ecco che il “green pass” è solo una goccia nel mare delle limitazioni che verranno introdotte “per il bene del Pianeta”. E non pensiate che basti chiudersi in casa senza sortire nemmeno per la spesa: tra non molto (i primi a subirlo saranno i condomini che hanno ricevuto il 110 per cento) l’amministratore di condominio, che è per l’ultima riforma un vero e proprio sostituto d’imposta, busserà gentilmente al vostro uscio e vi chiederà di compilare un foglio per il suo archivio e per l’ufficio regionale che già monitora la “contabilizzazione calorimetrica”.

Obiettivo: categoria energetica e classe euro del vostro frigo, lavatrice, scaldabagno, tostapane. Ora c’è il “green pass”, e pare che qualche sindaco lo voglia estendere (con delibera comunale), nell’area di propria competenza, alle frequentazioni casalinghe, vietando d’invitare a casa i non congiunti privi di certificazione sanitaria. Il mondo si sta stringendo, e ce lo dicevano già a fine Novecento.

Aggiornato il 23 luglio 2021 alle ore 17:23