Improcedibilità: i nullapensanti all’opera

Desidero qui in modo molto conciso evidenziare ancora un esempio emblematico di quella assenza di pensiero che caratterizza purtroppo buona parte del dibattito pubblico italiano di questi ultimi anni.

Alludo alle discussioni fra esponenti politici, di governo, fra giornalisti ed opinionisti, tutti impegnati, commentando le riforme della ministra Marta Cartabia in tema di prescrizione dei reati, ad accapigliarsi su quali reati dovrebbero essere esclusi dalla ormai celebre “improcedibilità”, altro modo – alquanto improprio – per raggiungere un effetto simile alla prescrizione.

Tutti, assolutamente tutti, nessuno escluso, non fanno che ripetere, mostrando di non capire nulla di ciò che dicono, che mafiosi e corrotti devono restare fuori dalla riforma, presumibilmente foriera di effetti più liberali del regime normativo precedente.

Ma se ci si chiede a chi costoro si riferiscano affermando che mafiosi e corrotti devono essere esclusi dalla riforma, dobbiamo ammettere che intendono parlare di nessun altro se non di coloro che sono imputati di reati di mafia o di corruzione.

Insomma, tutti costoro – non esclusi anche malaccorti esponenti del centrodestra – parlano di persone imputate, delle quali nulla ancora si sa in sede processuale: anzi, si tratta di persone che, in quanto imputate, vanno considerate incolpevoli fino a sentenza definitiva.

Eppure, ne parlano come mafiosi, come corrotti, come se cioè fossero stati tutti giudicati e condannati con sentenza passata in giudicato, cosa che evidentemente non è.

Si tratta di una grave forma di assenza del pensiero, in forza della quale si parla di imputati come fossero già condannati e lo si fa senza neppure rendersene conto.

Evidentemente, questo modo di non-pensare è quanto mai pericoloso, non solo perché il vero pensiero viene del tutto emarginato, ma anche perché l’intero apparato normativo del nostro ordinamento ne esce assai malconcio, sostanzialmente mistificato: come non potrebbe non essere per il fatto che si prendono lucciole per lanterne, cioè semplici imputati come già condannati, mafiosi e corrotti.

Le norme sulla improcedibilità saranno perciò varate su un presupposto falso ed insostenibile, quale quello qui dimostrato. Non ci resta che pregare, sperando che questi nulla-pensanti facciano meno danno possibile. E non scherzo.

Aggiornato il 03 agosto 2021 alle ore 08:55