Stato-Mafia: Glasnost e democrazia

sabato 25 settembre 2021


Tra le altre, del processo sulla trattativa Stato-Mafia due cose mi hanno colpito: il fatto che pochissimi facciano rilevare come taluni requirenti confondano l’obbligatorietà dell’azione penale con l’arbitrarietà del suo esercizio; la mancanza di un principio di responsabilità per le azioni temerarie o connotate da finalità eccentriche rispetto al principio costituzionale. Oggi, com’è giusto, guardiamo tutti agli imputati assolti, associando felicitazioni a commiserazione (per la sofferenza e l’onta subita), ma ci dimentichiamo del tentativo di riscrivere una pagina oscura della nostra Storia.

Glasnost e democrazia – con tutto ciò che ne deriva, responsabilità inclusa – devono diventare attributi di Giustizia. Il che non equivale alla crocifissione di chi ha messo in piedi quel processo, ma semplicemente alla ineludibile esigenza di chiarezza. Fino a quando non capiremo che è diritto del popolo controllare e criticare il modo in cui si amministra la Giustizia, eliminando le sacche di immunità, non diventeremo un Paese civile. Resteremo così. Poveri incolti.


di Mauro Anetrini