Piero Angela, l’educatore liberale

Con un pizzico d’invidiosa sottovalutazione alcuni commentatori, giornalisti e politici, hanno commemorato Piero Angela definendolo per lo più “un divulgatore”, ciò che egli per altro era davvero in grado sommo. Ma Piero Angela era precipuamente “un educatore”, il migliore che l’Italia abbia avuto negli ultimi lustri. Gli educatori sono merce rara in quanto tali. Di divulgatori (a prescindere dal livello), dagli insegnanti ai giornalisti, son piene le scuole e le redazioni. Piero Angela non era soltanto un divulgatore eccezionale. Era soprattutto un educatore speciale perché, fedelissimo della Rai, seppe disporre con onestà e sobrietà del più potente mezzo per comunicare con la più larga massa di ascoltatori. Fu il Maestro di una classe sterminata di allievi, che riusciva ad incuriosire ed invogliare ad apprendere cose alle quali forse mai, generalmente parlando, avrebbero immaginato di rivolgere la loro attenzione.

Dell’educatore Piero Angela aveva le stimmate dalla nascita. Figlio di un “Giusto tra le Nazioni”, parlò sempre in scienza e coscienza, con la modestia connaturata alle grandi personalità. Chi studia molto è infatti cosciente di aver capito poco. La conoscenza scientifica, quella vera di cui Piero Angela era sacerdote e adepto, costituisce un processo che non ha mai fine e non ha un fine. Egli era perciò un liberale nel vero senso, sia ideale che politico, cioè un individuo che credeva nella società aperta e nello sviluppo evoluzionistico dell’umanità. Era perciò avverso ad ogni finalismo fideistico. Come la scienza era per lui una finestra sul futuro sconosciuto, così la civilizzazione umana gli appariva un processo sperimentale ateleologico contrassegnato dalle conseguenze inintenzionali delle azioni degli attori privati e pubblici. Solo gli sforzi scientifici, le prove dell’osservazione, gli errori riscontrati aiutano a capire e progredire.

Montanelli è uno che spiega agli altri quello che non capisce” sembrava una battuta al vetriolo di Leo Longanesi, mentre era l’omaggio di un giornalista geniale al Principe del giornalismo. Ecco la somiglianza. Piero Angela e Indro Montanelli spiegavano solo ciò che avevano ben compreso: l’uno nelle scienze, l’altro nella storia. Ciascuno eccezionale divulgatore nel suo campo. E, fatto notevole, entrambi educatori perché divulgavano i valori umani inerenti alla vera conoscenza, tra i quali uno, pressoché negletto nella presente modernità, che vorrei chiamare “rettitudine informativa”, cioè l’onestà nel trasmettere convinzioni ed opinioni nel rispetto assoluto dell’ascoltatore e del lettore. Hanno combattuto l’uso spregiudicato ed ingannevole dell’informazione, la manipolazione delle notizie, invece considerata quasi alla stregua di una virtù dai comunicatori senza professione e dai politici senza idee. Non è senza significato che Angela e Montanelli restassero orgogliosamente aggrappati ai loro mestieri e rifiutassero la nomina o la proposta di nomina a senatore a vita.

Montanelli considerava l’educazione scolastica la funzione fondamentale della formazione civica. Dichiarò che, se non fosse stato “soltanto un giornalista”, avrebbe voluto fare l’insegnante. Angela insegnò sempre dalla sua speciale cattedra di giornalista della scienza. Assommando le capacità di divulgatore e le qualità di educatore, Piero Angela sarebbe stato un perfetto ministro dell’Istruzione, dove la Prima Repubblica insediò la signora Falcucci e la Seconda la signora Gelmini, con il dovuto rispetto. Egli avrebbe saputo e potuto dare, dall’altissimo ufficio, un decisivo contributo teorico e pratico alla modernizzazione dei programmi e dei metodi d’insegnamento. Il suo stile di divulgatore non fu mai professorale, così come il carattere di educatore corrispose al significato profondo del termine: educere, trarre fuori. Egli sapeva trarre dagli ascoltatori, e dai lettori dei suoi molti bellissimi libri, il meglio delle loro attitudini a sviluppare la conoscenza e quindi a diventare non solo più “sapienti” ma pure più “saggi”, nel che consiste la più alta forma di educazione.

Aggiornato il 23 agosto 2022 alle ore 09:39