Idiozie allo stato gassoso

Altro che tramonto dell’Occidente. Sembra proprio che nella vecchia Europa si stia diffondendo a macchia d’olio il virus dell’idiozia di massa, il quale risulta ben più grave del Coronavirus. L’ultima manifestazione patologica di tale virus è senza ombra di dubbio rappresentata dalla scemenza sesquipedale del tetto al prezzo del gas, annunciato con grande enfasi da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione dell’Unione europea. Si tratta di una misura presentata come una panacea che da alcuni giorni viene ripetuta a mo’ di mantra dalla nostra informazione mainstream.

E per comprendere che siamo di fronte a una colossale illusione basta leggere un recente articolo pubblicato su Repubblica, in cui viene sommariamente illustrata l’iniziativa. In particolare, viene detto che “nelle formulazioni elaborate fino ad ora, l’ipotesi prevalente si basa sull’introduzione di un limite relativo solo al metano acquistato dalla Russia. Un modo per non irritare i venditori alternativi che in questa fase si sono resi disponibili a sostituire il flusso russo nella convinzione che comunque il mercato si adeguerebbe. La soglia indicata oscilla tra gli 80 e i 110 euro”.

Ora, l’intera operazione poggia su due aspettative impossibili:

a) che la Russia accetti di far fissare il prezzo ai compratori, con un vertiginoso abbattimento di quello attuale;

b) che, comunque vada a finire con quest’ultimo fornitore, gli altri venditori siano disposti ad adeguarsi ai desiderata dell’Europa, infischiandosene dei profitti che essi potrebbero realizzare nel libero mercato.

A tal proposito, l’illustrazione più efficace per comprendere la radicalità di una simile scemenza l’ha fornita il mio amico Nicola Porro in un brevissimo video. Immaginate 10 persone assetate nel deserto – ha esordito il conduttore di Quarta Repubblica – che incontrano un venditore di acqua. Uno di questi, chiedendo una bottiglia al medesimo venditore, gli dice che non intende pagare i 100 euro che chiede, poiché la considera una pretesa ingiusta. Per tutta risposta, il venditore manda l’acquirente assetato letteralmente a quel paese. Esattamente ciò che accadrebbe con la Russia e con qualunque altro fornitore di gas, nel caso in cui l’Europa dei miracoli dovesse portare a termine questo suo insensato progetto. Non credo che ci sia molto altro da dire.

Aggiornato il 08 settembre 2022 alle ore 09:46