Lo stato dell’Unione

Il tradizionale Discorso sullo stato dell’Unione, rivolto dal presidente della Commissione, cioè dal capo del Governo dell’Unione europea – oggi Ursula von der Leyen – davanti al Parlamento europeo, è certamente stato uno dei più importanti in tutta la storia dell’Europa comunitaria.

Von der Leyen si è presentata in vestito azzurro, con una giacca gialla. Subito è stato commentato che sono i colori della bandiera dell’Ucraina. Essa aveva di fianco la bandiera adottata dall’Unione europea, azzurra con le dodici stelle gialle. È una coincidenza nel cromatismo araldico, lì a mostrare – con l’evidenza dei simboli – quanto l’Ucraina, in questo momento, stia combattendo per l’Europa.

Ursula von der Leyen ha usato esplicitamente il termine “eroica” per chiamare la resistenza ucraina in merito alla tentata invasione da parte della Federazione Russa, Paese che ricopre un sesto della superfice delle terre emerse del pianeta. Un’opposizione con la quale il popolo ucraino sta respingendo, con successo, quell’occupazione. Presente in Aula, e oggetto di una valanga d’applausi, Olena Zelenska, moglie del primo ministro ucraino, colui il quale, con moglie e figli, da principio raffigura, personalmente, quell’unanime volontà patriottica. Ursula von der Leyen ha sottolineato, in apertura, la prontezza con cui le Istituzioni dell’Unione si siano mosse per sostenere l’Ucraina, sia con armi, sia con il sanzionare la Federazione Russa. Un’unità con cui si sono mossi anche gli Stati membri. Tutto ben lontano dal tam-tam burocratico, lento, delle altre occasioni.

Nell’illustrare come l’Unione debba, in simili circostanze, aumentare la sua caratura politica, negli esteri e nella difesa, rispetto al tecnicismo della minuziosa disciplina del mercato interno, pare quasi aver accolto quanto suggerisce in campagna elettorale Giorgia Meloni. Infatti, Raffaele Fitto, nel prendere poi la parola per i Conservatori, ha aderito a questa prospettiva. L’ha stimolata, peraltro, ad accelerare i tempi sulla necessità di stabilire un prezzo comune del gas e a svicolare da esso quello delle altre fonti d’energia. Quindi, una condivisione di fondo per la scelta politica e un motivo in più per sbrigarsi in un dettaglio di particolare rilevanza. Poi la presidente si è intrattenuta su come il suo Esecutivo intenda proseguire nelle singole politiche comunitarie. C’è molto di significativo, ma risparmiamo per spazio.

Negli interventi delle forze politiche della Sinistra, è emersa una preoccupazione per la crescita, in Europa, di una Destra definita estrema. In questo insistere, non è difficile rilevare, con riferimento all’Italia, l’intervento denigratorio degli esponenti del Partito Democratico e degli alleati. Quel disfattismo antipatriottico più volte denunciato da Giorgia Meloni. Di contro, le inquadrature delle telecamere, durante il sereno discorso di Raffaele Fitto per i Conservatori, hanno mostrato una presidente della Commissione attenta, la quale talvolta mal celava una soddisfazione nel constatare come Fitto rilevasse con favore il cambio di passo sulla politica estera e di sicurezza, e spingesse solo per superare certe resistenze dovute agli interessi soprattutto specifici.

Aggiornato il 16 settembre 2022 alle ore 09:44